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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 16 MicroMegalungo tempo scelto per se stessa e che intende continuare a seguire: crescere attraverso leesportazioni, contenendo al contempo la sua domanda interna. Si tratta ovviamente di unastrada non percorribile dall’insieme dei paesi dell’Unione, per quanto disposto ciascuno diessi possa essere a sforzarsi di seguire la nazione-guida sulla strada della crescenteflessibilizzazione del proprio mercato del lavoro (tra i principali paesi dell’Europacontinentale, la Germania è quello che nel corso dell’ultimo trentennio ha sperimentato ilmaggior calo dell’incidenza della contrattazione collettiva nella determinazione dei salari,con il risultato che alla vigilia dello scoppio della crisi l’incidenza dei bassi salarisull’occupazione complessiva vi aveva quasi raggiunto il livello statunitense e superatoquello del Regno Unito).Tuttavia, il ruolo egemone della Germania non appare sufficiente a spiegare comemai, contrariamente a quanto era pur ragionevole aspettarsi, di fronte alla crisi non sia sisia verificata in Europa alcuna revisione dottrinale né alcuna svolta negli orientamentidella politica economica. Dopo tutto, l’egemonia tedesca in Europa non può considerarsitale da consentirle di tenere saldamente in pugno e decidere del benessere e della coesionesociale all’interno delle altre nazioni europee. Come il caso degli Stati Uniti rivela inmaniera nitida, una vera e persistente egemonia deve basarsi, oltre che sulle armi (di cui laGermania non dispone ancora nella misura adeguata al ruolo che essa sta giocando),sull’espansione continua del mercato interno del paese che la esercita - un’espansione delsuo mercato interno che sia sufficientemente sostenuta nel tempo da riuscire a trainare e/oconsentire la crescita anche degli altri. Dunque, altro che esportazioni nette! Da questopunto di vista si può dire che il caso della Germania nazione-guida sia quasi ridicolo: è unpo’ come se l’Italia che abbiamo conosciuto nel passato, quella della crescita trainata dalleesportazioni nette di beni e servizi e dalle svalutazioni competitive, avesse aspirato adivenire potenza egemone in Europa.5. Ma se nel ruolo di nazione-guida svolto dalla Germania non c’è niented’irresistibile ed inevitabile, occorre chiedersi perché le altre maggiori nazioni europeecontinuino di fatto a permetterle di giocare un tale ruolo – occorre cioè cercare di trovarealtre spiegazioni alla pervicacia delle politiche economiche dell’austerità, di fronteall’approfondirsi della recessione in Europa.La spiegazione principale che viene alla mente è la rilevanza della posta in gioconella scelta della politica economica da seguire. La posta in gioco è il cambiamento dellecondizioni di potere e distributive verificatosi nel corso dell’ultimo trentennio a favore del

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