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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 142 MicroMegaCioè in sostanza, dice lo stesso Fondo Monetario, i sacrifici fatti dagli Irlandesi sonoinutili. La salvezza può venire solo dalla “stabilizzazione finanziaria” (cioè dei tassi diinteresse e del valore dei titoli) e dalla crescita dell’Eurozona. Ma da dove dovrebberovenire la stabilizzazione e la crescita, se tutti i paesi stanno attuando le stesse politicheeconomiche dell’Irlanda?ConclusioniL’insieme di politiche attuate nell’area euro, comprese le “riforme” del mercato dellavoro richieste non solo all’Italia ma anche agli altri paesi europei, non hanno effettipositivi sulla crescita, ma anzi alimentano la recessione e la crisi. Per questo motivo, comemostra l’esperienza dei paesi che hanno adottato quelle politiche, Irlanda compresa, nonhanno nessun potere di ridurre i tassi di interesse sul debito pubblico, né nel breve né nelpiù lungo periodo.Il governo italiano ha motivato l’urgenza della riforma con la necessità di portarequesto risultato al tavolo della trattativa europea – moneta di scambio per concessionitedesche su altri fronti. Ma per quale motivo la Germania o l’Unione Europea dovrebberochiederci queste riforme, e ancora per quale motivo dovrebbero accettarle i cittadini e ilavoratori Italiani o di altri paesi, se non ne è dimostrata l’utilità ai fini della ripresa edell’occupazione?Benché non sia sempre chiaro il perché di queste politiche, il loro effetto lo è. Lacrisi economica, alimentata dalle istituzioni e dalle politiche europee, sta permettendo diridisegnare profondamente, e in senso regressivo, l’assetto sociale, la distribuzione delreddito, il welfare e i diritti dei lavoratori. In questo modo si pongono le basi per unulteriore forte aumento dei profitti delle imprese che sopravviveranno alla crisi – come giàavvenuto negli USA con la grande recessione e la disoccupazione di massa dei primi anni‘80. Si sta poi realizzando una ulteriore rarefazione della base produttiva delle economie“periferiche” in Europa, dove la disoccupazione crescerà ancora moltissimo e numeroseimprese piccole e grandi stanno fallendo e falliranno (in Italia è a rischio di chiusura unquarto della capacità produttiva del manifatturiero), mentre altre sono o sarannoacquistate da società di altri paesi o diverranno sub-fornitrici di queste ultime. Si ha unulteriore rafforzamento all’interno dell’Europa delle economie “forti”, in primis l’economiatedesca. Anche se non necessariamente dei lavoratori di quelle economie, che subiranno lapressione derivante dall’abbassamento dei salari e delle tutele e dall’aumento delladisoccupazione negli altri paesi europei. Forse la disoccupazione crescerà anche in

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