10.07.2015 Views

Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Oltre</strong> l’austerità 124 MicroMegadi Maastricht, nei termini di un più vasto disegno di ridimensionamento delle conquistedei lavoratori degli anni '60 e '70 e di una profonda modificazione degli assetti distributiviemersi da quella fase storica.Sembra tuttavia necessario, nel demistificare il preconcetto anti-stato, oltre checriticare la pretesa scientificità delle teorie economiche che raccomandano la riduzione delruolo dello stato in economia e svelare le vere ragioni politiche di un simile atteggiamento,anche accettare l'esistenza di fondamenti effettivi al dubbio che alcune spese pubblichesiano autenticamente "improduttive", cioè che non tutte le spese pubbliche siano, per ilsolo fatto di costituire domanda, di stimolo alla produzione e alla crescita. Un'analisi menoaggregata delle diverse possibili componenti della spesa pubblica e dei loro effettimacroeconomici sembra infatti costituire la necessaria premessa all'indicazione di qualisiano le particolari forme di spesa pubblica cui è opportuno fare ricorso per un programmadi rilancio dell'economia.Mi propongo di affrontare questa questione, sia pure in maniera solo generale, dopoaver brevemente accennato da un lato alle ragioni che rendono possibile un utilizzoespansivo della spesa pubblica sia nel breve che nel lungo periodo, e dall'altro lato a quelleche rendono tale ricorso alla spesa pubblica, data l'attuale situazione italiana ed europea,non solo possibile ma necessario e imprescindibile.Margini per l'azione di politiche di domanda.Come notato in altri articoli di questo libro (v. in particolare Pivetti), il dibattitoteorico ha rivelato fin dagli anni '60 le dubbie basi teoriche e le incoerenze logiche dellavisione tradizionale secondo cui il sistema economico sarebbe dotato di forzeautoregolatrici che lo spingono, almeno nel lungo periodo, verso risultati ottimali. Non èquindi solida dal punto di vista teorico l'idea che interventi "esterni" al mercato sianonecessariamente distorsivi. Questa critica profonda che è stata apportata ai fondamentiteorici della visione tradizionale consente di recuperare il nucleo originario delleconclusioni di Keynes e di descrivere il funzionamento di un'economia di mercato come unsistema che tende a realizzare normalmente livelli di attività produttiva inferiori a quelliche consentirebbero il pieno utilizzo delle risorse disponibili. Ogni incremento didomanda, sia pubblica che privata, ha in queste condizioni l'effetto di aumentare i livelli diproduzione e di utilizzo delle risorse. Di più, le risorse produttive (lavoro e capitale)possono essere considerate non come determinate da fattori esterni, ma piuttosto come ilrisultato stesso del processo di aumento della produzione. Ne segue che ottenere livelli più

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!