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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 49 MicroMegaprincipale se non esclusivo conto dell’andamento di inflazione e crescita nei paesi delnucleo. In particolare, i tassi sono stati tenuti troppo bassi proprio quando in periferia lafebbre stava salendo e una politica restrittiva avrebbe giovato.Il ritorno del “più Europa”Si arriva così al tormentone di questi travagliati giorni, il ritorno del “più Europa”nella duplice veste di una Bce “prestatore di ultima istanza” accoppiata ad una unionefiscale/politica. Una richiesta prospettata come unica soluzione possibile e quindidoppiamente fuori discussione perché ovvia (?) e perché inevitabile (?). Eppure, reduci daun cambiamento istituzionale (l’adozione dell’euro) che sta facendo i suoi morti, credosarebbe bene, prima non dico di adottarne, ma anche semplicemente di chiederne un altro,riflettere con serietà. Se “più Europa” (monetaria) ha fallito, perché “più Europa” (fiscale)dovrebbe avere successo? Qualcuno dirà: ma proprio perché le due unioni non sono andatedi pari passo! Sarà, ma c’è sempre qualcosa che non torna: se la soluzione era così ovvia,perché nessuno ci ha pensato prima? Bisognava arrivare al quarto anno di una crisidevastante?Il fatto è che la teoria delle AVO di unione fiscale non parla (come del resto nonpone particolari requisiti sulla struttura della banca centrale): come abbiamo visto, lateoria delle AVO parla di coordinamento fiscale e di integrazione fiscale, visti comestrumenti potenzialmente utili per compensare le rigidità imposte dall’unione monetaria,ma non di unione fiscale. Quindi la colpa è, come al solito, degli economisti che non hannocapito, non hanno previsto, ecc.? O forse è il dibattito che sta cedendo a un’ondata diapparente irrazionalità e di reale demagogia, sull’impulso di parole d’ordine tantoeloquenti quanto vuote? Come abbiamo visto, non sarebbe la prima volta. Un’analisi piùcauta porta in effetti a concludere che nel panorama attuale le proposte di “più Europa”possono essere classificate in tre categorie: quelle inefficaci, quelle assurde, e quelleirrealizzabili.Sono chiaramente inefficaci nel lungo periodo, quale che possa essere il loro effettodi breve (ancora tutto da sperimentare), certe proposte di un cambiamento di statuto dellaBce, che dovrebbe diventare “più simile” alla Fed americana, intervenendo come lender oflast resort nei riguardi degli Stati in difficoltà. Come notavo a gennaiohttp://www.costituzionalismo.it/articoli/406/, ci sarebbe intanto da capire perché l’operadi prestatore di ultima istanza debba svolgersi a beneficio degli Stati sovrani, dopo chequesti si sono indebitati per salvare le banche private, anziché rivolgersi direttamente a

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