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Oltre l'austerità - Cesaratto - cambiailmondo

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<strong>Oltre</strong> l’austerità 98 MicroMegarecessione, e nella zona euro l’aumento è stato esacerbato dall’aumento della spesa perinteressi (figura 3) dovuto alla mancata capacità di gestione della crisi.La dinamica degli eventi non è compatibile con una spiegazione per cui la crisi siastata causata – prima del 2007 – da spese eccessive in deficit dei governi della periferia.Austerità e crescita?La soluzione che viene prospettata per la “crisi del debito”, a partire dalla Grecia e aseguire per gli altri Paesi in difficoltà, è quella di “riportare i conti in ordine”, e in alcunicasi si sostiene anche che l’austerità potrà coniugarsi con la crescita dell’economia(expansionary austerity). L’idea teorica dietro l’ipotesi dell’austerità espansiva è basatasul secondo “pilastro” del neoliberismo da noi citato all’inizio, e cioè l’inefficienza delsettore pubblico, unita all’idea che un aumento della spesa pubblica non abbia effetti sulsistema economico. Come si dice in termini tecnici, questa ipotesi ritiene che ilmoltiplicatore fiscale sia pari a zero.L’effetto del deficit pubblico sull’economia è centrale per capire l’origine della crisi,e le eventuali vie di uscita, e merita quindi una attenta riflessione. In primo luogo, la spesapubblica fa parte del PIL, quindi ogni suo aumento, o riduzione, si riflette in un aumento oriduzione del PIL di pari ammontare. L’idea keynesiana è che, in presenza didisoccupazione o comunque di risorse non utilizzate, l’impatto sia anche maggiore, inquanto un aumento della spesa pubblica – ad esempio l’assunzione di nuovi docenti opersonale medico – genera un incremento nel reddito nazionale. Per la parte che vienespesa per ulteriori consumi di beni nazionali, si registra un aumento delle vendite chestimola le imprese ad aumentare la produzione e l’occupazione. Un euro aggiuntivo dispesa pubblica dovrebbe quindi comportare un aumento nel PIL superiore ad un euro(moltiplicatore), e simmetricamente una riduzione nella spesa pubblica ridurrà il PIL inmisura più che proporzionale.I teorici dell’austerità espansiva si basano invece sull’idea che la spesa in deficit delsettore pubblico, che va quindi ad aumentare il debito pubblico, comporterà prima o poiun aumento delle imposte per ripagare il debito, maggiorato degli interessi. Se icontribuenti sono consapevoli del futuro aumento delle tasse, aumenterannoimmediatamente i risparmi, e ridurranno i consumi, per cui per ogni euro aggiuntivo dispesa pubblica in deficit ci sarà una riduzione nei consumi di un euro, con unmoltiplicatore pari a zero sulla domanda aggregata, e una diversa composizione dellaproduzione che vedrà aumentare la quota dei beni pubblici a scapito della quota dei beni

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