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Anno 2009 - Saluter

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lesioni encefaliche dovrebbero essere molto superiori agli attuali e di conseguenza anche gli accertamentidi morte, per cui invece di 204 dovremmo eseguire 340 accertamenti di morte ed avere 680 decessicon lesione cerebrale (non 401). Evidentemente nelle TI regionali non viene ricoverata una popolazioneomogenea a quella di altri Stati europei, ma anche di altre regioni italiane (Toscana in primis che superail benchmarking indicato dagli spagnoli).Per questo motivo, da 2 anni, uno degli obiettivi della rete regionale trapianti è proprio quello di valutarele possibili morti encefaliche al di fuori delle TI, e quindi sfuggite al programma DA. A tale scopo vengonoforniti a tutti i coordinatori locali i tabulati ottenuti dal sistema informatico regionale, dai quali si evinconole morti di soggetti affetti da trauma cranico o danno vascolare cerebrale, deceduti entro 3 giornidal ricovero, di età inferiore agli 85 anni, con reparto di dimissione diverso dalle TI. Nel 2008 il numerodi tali casi era stato di 275, numero molto simile alla differenza tra decessi con lesioni encefaliche attesisecondo i criteri internazionali e quelli invece riscontrati nelle TI della regione (680/401).Nel <strong>2009</strong> sono state 17 le rianimazioni regionali che hanno segnalato al CRT-ER potenziali donatori diorgani, rispetto alle 15 dell’anno precedente (tabella 2). Leader regionale è risultata la rianimazionegenerale dell’Azienda USL di Modena (Baggiovara) con 38 segnalazioni di morte encefalica. Ottimalisono risultati i numeri raggiunti nella rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (30segnalati) e dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, con 19 segnalati. Nelle altre sedi di neurochirurgiai dati sono meno confortanti, soprattutto a Cesena, dove anche gli indicatori del Donor Action evidenzianoimportanti spazi di miglioramento. Tra le sedi donative non dotate di neurochirurgia, è stataeccellente l’attività di identificazione di potenziali donatori a Rimini.Sempre nella tabella 2 sono riportate le percentuali di opposizione al prelievo per ogni rianimazioneregionale. Si segnala che nostra regione si è riscontrato nell’ultimo anno una sensibile riduzione rispettoall’anno precedente: 25,0% invece di 33,3%.Tra le sedi dotate di neurochirurgia, vogliamo sottolineare le basse percentuali di opposizione riscontratea Ferrara, Reggio Emilia e Baggiovara e, tra le sedi senza neurochirurgia, le ottime performance di Carpi eRimini.Durante il <strong>2009</strong> l’Autorità giudiziaria ha posto il veto al prelievo in 2 casi; 3 donatori sono stati persi perarresto cardiaco durante l’osservazione di morte encefalica. Sono stati ben 22 i soggetti sottoposti adaccertamento di morte e giudicati “non idonei in assoluto” (post anamnesi), 2 sono risultati non idoneiprima dell’ingresso in sala operatoria, 1 donatore è stato giudicato non idoneo in sala operatoria, gliorgani di 11 donatori idonei sono risultati non idonei al trapianto. I donatori effettivi non utilizzati (daiquali è stato prelevato almeno un organo che poi non è stato trapiantato) sono stati 8 nell’arco dell’anno(il 6,8% dei donatori effettivi), esclusi dalle procedure di trapianto dopo attenta valutazione istologica perla valutazione di qualità degli organi donati.Analizzando l’indicatore “donatori procurati”, vediamo come il numero di 126 si raggiunge sommando,ai 110 utilizzati, 8 effettivi non utilizzati (organi prelevati ma non trapiantati), 8 non effettivi (2 per opposizionedella Procura, 2 per assenza di riceventi compatibili, 3 per organi non idonei all’ispezione chirurgica,1 per inidoneità del donatore in sala operatoria e quindi niente prelievo).Dall’agosto all’ottobre del <strong>2009</strong> la rete regionale per la sicurezza infettivologica del donatore ha screenatoi donatori di organi e tessuti relativamente al West Nile Disease, dopo il riscontro della malattia in regione.Anche i riceventi un trapianto sono stati screenati per tale virus, ed in una paziente trapiantata di fegato aModena si è riscontrata la positività per il virus USUTU, flavovirus trasmesso dalle zanzare e appartenente,come il virus West Nile, al complesso antigenico dell’encefalite giapponese. Sul siero di un donatore delfegato trapiantato a Bologna 2 giorni prima dell’inizio dello screening regionale per il WNV, si è deciso dieffettuare ugualmente il test, riscontrandolo positivo. Tale accorgimento ha permesso di trattare precocementecon plasma di immunizzati ed immunoglobuline specifiche la paziente, con esito positivo.Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti5

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