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Anno 2009 - Saluter

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Per quanto riguarda la prevenzione del rischio potenziale di trasmissione neoplastica da donatore a ricevente,l’U.O., unitamente al Centro Riferimento Trapianti Regionale e alle strutture Ospedaliere Regionali coinvoltenella attività di donazione e trapianto, ha elaborato a partire dal 1° gennaio 2001 un protocollo discreening per escludere e/o accertare neoplasie potenzialmente trasmissibili da donatore a ricevente. Taleprotocollo costituisce la base delle linee guida nazionali redatte dal Centro Nazionale Trapianti che vengonoapplicate su tutto il territorio nazionale dal 2003. Il protocollo prevede una fase pre-chirurgica che comprendela raccolta accurata dell’anamnesi e l’esame esterno del donatore, l’effettuazione di tutti i test laboratoristici,sierologici e microbiologici, mirati alla esclusione di malattie trasmissibili, un esame radiologico del toracee la valutazione ecografica dei principali organi addomino-pelvici con eventuale controllo tramite TC spiralenei casi di reperti sospetti. A questa prima fase segue la fase chirurgica in cui il chirurgo prelevatoreesplora attentamente gli organi interni prelevando campioni di tessuti o effusioni sospette. Ai fini della donazionei candidati vengono classificati in base alle seguenti categorie di rischio di trasmissione di patologia in:1) rischio standard (non evidenza di fattori di rischio di trasmissione),2) rischio non-standard (basso rischio di trasmissione, eleggibilità ristretta agli organi salvavita certificatada emergenza clinica e con consenso informato del paziente),3) rischio inaccettabile (esclusione incondizionata a causa di un alto rischio di trasmissione di malattiesia infettive sia neoplastiche, quest’ultima valutata sulla base dei parametri clinico-patologici di aggressivitàdel tumore).Nel corso del <strong>2009</strong>, si sono valutati 102 donatori con caratteristiche cliniche o patologiche che richiedevanoun controllo istologico sull’organo da donare o su altri organi per problemi correlati a lesioni occupantispazio di natura sospetta. L’U.O. ha effettuato 332 prestazioni su 246 campioni cito-istologici di cui123 al microtomo congelatore (il 95% in attività notturna o festiva).Per quanto riguarda l’idoneità dell’organo da donare (fegato e reni) sono state effettuate 163 valutazionidi cui 92 biopsie epatiche (109 campioni) e 71 biopsie renali (131 campioni).Per quanto riguarda la sicurezza in ambito neoplastico degli organi donati, sono state valutate 21 lesionirinvenute in 19 donatori. L’analisi istologica ha permesso di evidenziare, nel <strong>2009</strong>, in corso di donazionemultiorgano:• 1 donatore con lesione espansiva renale a struttura cistica, diagnosticata neoplasia cistica renale acellule chiare (rischio aumentato ma accettabile, reni e fegato non trapiantati)• 2 donatori con lesione espansiva della tiroide, entrambe valutate istologicamente come adenomi (daun donatore è stato utilizzato il fegato, dall’altro fegato e reni)• 1 adenoma cortico-surrenalico (fegato e reni trapiantati)• 1 donatore con massa perigastrica, valutata istologicamente come lipoma gastrico (fegato e reni trapiantati)• 1 donatore con neoplasia mucinosa intrapancreatica (non idoneo alla donazione)• 2 donatori con valori di PSA ed esame urologico sospetti per carcinoma prostatico hanno avuto ilcontrollo della prostata in toto al congelatore che ha permesso di escludere la presenza di carcinoma(fegato e reni trapiantati in entrambi i casi). I Donatori con valori di PSA patologico e con esame rettalenegativo non sono stato oggetto di valutazione istologica in quanto la consulenza telefonica con ilProf. Grigioni (“second opinion” per la sicurezza neoplastica per il CNT) ha permesso la donazionecon una valutazione di rischio valutata secondo i criteri clinici internazionali in uso corrente nellapatologia neoplastica della prostata.Attività svolta per altri Centri Trapianto NazionaliL’U.O. è il riferimento nazionale per tutti i Centri di trapianto italiani per condizioni clinico-patologicheparticolarmente complesse o richiedenti metodiche di laboratorio specifiche. Il Laboratorio di Patologia114Servizi di riferimento regionale

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