11.07.2015 Views

Anno 2009 - Saluter

Anno 2009 - Saluter

Anno 2009 - Saluter

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

I risultati preliminari delle rivascolarizzazioni di salvataggio d’arto in arteria omologa crioconservata,sono paragonabili a quelli della letteratura, sebbene gli studi pubblicati non siano omogenei sia perquanto concerne la tipologia di pazienti che del tipo di rivascolarizzazione effettuata.Nella esperienza da noi effettuata, sebbene la percentuale di pervietà a distanza di 24 mesi sia statamodesta, pur tuttavia la percentuale di salvataggio d’arto è stata soddisfacente.La risposta immunologica dei pazienti trapiantati dimostra una reazione cellulare ed anticorpale nei confrontidegli antigeni di istocompatibilità maggiore variabile da individuo a individuo. Tuttavia, dal puntodi vista immunologico l’entità della risposta anticorpale, in termini di produzione di immunoglobulineanti HLA, non è correlata al risultato clinico della rivascolarizzazione.L’entità di tale risposta immunitaria dipende dal grado di mismatching esistente tra donatore e ricevente,ma le conseguenze cliniche sembrano essere più evidenti nei vasi di piccolo calibro, nei quali variazioni,anche minime del lume vasale favoriscono i processi trombotici.Al contrario, una analisi dei fattori di rischio ha dimostrato che i fattori statisticamente significativi nelpredire il fallimento degli homograft periferici sono rappresentati dalla malattia diabetica, dalle rivascolarizzazionieffettuate al di sotto del ginocchio (arterie tibiali ed arterie del piede), dallo scarso accoglimentoperiferico e dai reiterati interventi chirurgici.Per tali motivi è necessario sottoporre i pazienti ad un monitoraggio strumentale continuativo, alla fine dievidenziare e correggere precocemente le prime lesioni stenotiche a rischio di trombosi.Michele MirelliTrapianto di cellule staminali emopoietiche (HSTC)Si descrive in questo report lo “stato dell’arte” relativamente all’attività HSCT (Hemopoietic Stem CellTransplantation) in Emilia-Romagna per l’anno <strong>2009</strong>. I dati sono stati raccolti a partire dalla “Survey onTransplant Activity” che l’EBMT (European Blood and Marrow Transplantation Group) svolge ogni anno.La partecipazione a tale survey è obbligatoria per i centri EBMT, facoltativa per gli altri; poiché la maggiorparte dei centri HSCT italiani, e anche dell’Emilia-Romagna sono membri dell’EBMT, ne consegueche essi partecipano a questa importante attività di controllo di qualità dei dati trapiantologici. I datisalienti relativi al <strong>2009</strong> sono due: 1) il numero dei trapianti da donatore volontario non imparentato (trapiantoVUD) ha superato quello dei trapianti da famigliare; 2) il numero dei trapianti autologhi, seppureassai sostanzioso, continua a mostrare un calo progressivo.Programma trapianto, attività generale e accreditamento GITMOIn regione sono stati 12 i Centri di Ematologia o Ematologia ed Oncologia Medica o Oncologia Medicache hanno eseguito HSCT; 6 di questi hanno fatto solo HSCT autologhi; 5 HSCT autologhi ed allogenici,tra questi ultimi sono 3 i Centri ad aver eseguito HSCT allogenici sia da donatore famigliare che da donatoreVUD, mentre 1 Centro non ha eseguito nessun trapianto. I dati generali di attività sono riportati nelletabelle 1MO e 2MO.Ogni Programma Trapianto viene identificato mediante l’indirizzo, il numero di identificazione EBMT(CIC) e il nome del Direttore del programma trapianti, in ossequio alla convenzione “Stato-Regioni”(Gazzetta Ufficiale n. 227 del 30/9/2003) sul tema “Linee guida in tema di raccolta, manipolazione eimpiego clinico delle cellule staminali emopoietiche – CSE”. Nel testo, successivamente, il termine ProgrammaTrapianto e Centro Trapianto vengono usati indifferentemente come sinonimi.148Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali emopoietiche

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!