Classe di età Num. %0-14 3 11,115-24 4 14,825-34 6 22,235-44 3 11,145-54 7 25,955-65 3 11,166-75 1 3,775+ 0,0TOTALE 27 100,0Gruppo AB0 Num. %0 10 37,0A 13 48,1B 3 11,1AB 1 3,7TOTALE 27 100,0Tabella 18 Caratteristiche dei cuori da cadavere accettati e trapiantati dal Centro di Trapianti di Bologna1811RegioneExtra regione212169,2%30,2%Residenza Cuore Cuore+ Cuore+ Totale N. %ricevente Fegato Rene trapianti PazientiEMILIA-ROMAGNA 17 1 1 19 18 69,2CALABRIA 1 1 1 3,8MARCHE 2 2 2 7,7PUGLIA 2 2 2 7,7SICILIA 1 1 1 3,8TOSCANA 1 1 1 3,8VENETO 1 1 1 3,8TOTALE 25 1 1 27 26 100,0Figura 23 Trapianto cuore da cadavere - Bologna: distribuzione dei riceventi per regione di residenzaTrapianto di cuore a Bologna(È conteggiato 1 trapianto effettuato a Bologna l’1/1/<strong>2009</strong> con donatore segnalato il 31/12/2008 ed untrapianto eseguito a Massa dall’equipe di Bologna, non calcolati dal CRT-ER)Nel <strong>2009</strong> l’attività di Trapianto di Cuore della Regione Emilia-Romagna, presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, è proseguita con l’esecuzione di 29 trapianti dei quali 5 in età pediatrica, 2 trapianticombinati di cui un cuore-rene ed un cuore-fegato (dall’inizio dell’attività nel 1991 fino al 31.12.<strong>2009</strong>effettuati complessivamente 527 trapianti di cuore, 6 cuore-rene, 9 cuore-fegato e 2 cuore-polmone).I pazienti in lista al 31/12 del <strong>2009</strong> erano 43. Tale numero non si discosta in maniera significativa da quellorelativo all’anno precedente (47 pazienti) ed è ampiamente in linea con il numero di trapianti eseguitiper anno dal Centro. Da notare inoltre il numero estremamente esiguo dei pazienti sospesi (3/43), chedepone per una modalità appropriata di gestione della lista di attesa. L’indice di attrazione extra regionalerimane molto soddisfacente (17/43 pazienti entrati in lista nel <strong>2009</strong> provenivano da fuori regione).Per quello che riguarda la mortalità in lista questa si è attestata pari al 10%. Tale dato conferma che i pazienticandidati erano in genere affetti da scompenso cardiaco di grado molto severo, in linea con le raccomandazionidelle Società Scientifiche Internazionali di riservare la opzione del trapianto ai pazienti a rischio più elevato.Seppure il numero di trapianti eseguiti è stato lievemente inferiore a quello dell’anno precedente, i risultatia lungo termine si sono confermati essere estremamente soddisfacenti con una sopravvivenza a 5anni pari al 78%, in linea con i migliori standard nazionali ed internazionali.Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti57
È proseguita l’esperienza nell’utilizzo dei supporti circolatori meccanici come ponte al trapianto e nellagestione delle fasi precoci dopo trapianto nel ricevente con ipertensione arteriosa polmonare e disfunzionedel ventricolo destro (n=5).Si conferma, tra gli elementi qualificanti il programma, il progetto regionale per la gestione del paziente potenzialmentecandidabile al trapianto di cuore con modalità Hub-Spoke, che ha come finalità quella di ottimizzarel’appropriatezza del percorso di questa tipologia di pazienti all’interno della regione Emilia-Romagna.È inoltre continuato in maniera proficua lo studio sulla possibilità di ampliare il numero dei potenzialidonatori (ADONHERS), che ha permesso il reclutamento di 3 donazioni che altrimenti non avrebberopotuto essere utilizzate.Come nostro impegno è proseguito il follow-up del 100% dei pazienti trapiantatiGiorgio Arpesella, Francesco Grigioni e Gaia MagnaniAdonhers - studio pilota in area AIRTPremesse L’aumento dell’età media dei donatori rende utilizzabili per il prelievo di cuore solo una minoranzadi donatori disponibili. Nell’anno 2006 solamente il 45% dei 1234 donatori effettivi in Italia avevanoun’età inferiore ai 55 anni, ritenuta ottimale per il trapianto di cuore.Inoltre, dei 345 trapianti di cuore eseguiti in Italia nel 2006, in 169 casi il trapianto veniva eseguito inriceventi d’età superiore ai 55 anni. Appare quindi etico utilizzare cuori di donatori marginali (> 55 annid’età), se si escludono coronaropatie prognosticamente significative e cardiomiopatie occulte.Metodi Al mese di dicembre <strong>2009</strong> sono stati arruolati 36 donatori marginali. Dieci donatori marginalisono stati esclusi in base ai risultati dell’ecocardiografia basale. I 26 cuori marginali con normale cineticaventricolare basale erano sottoposti ad eco stress farmacologico con dipiridamolo (protocollo acceleratosecondo le linee guida della Società Europea di Cardiologia): in 9 casi la donazione veniva esclusa sullabase dei risultati dell’eco stress.Risultati Dei 17 casi con eco basale ed eco stress normali 14 venivano trapiantati, 3 casi non trapiantatiper assenza di un ricevente marginale idoneo (Figura 1AD).Al follow-up (1-37 mesi) la sopravvivenza dei riceventi è dell’86% con risultati sovrapponibili al trapiantostandard di cuore (Figura 2AD).I cuori con risposta anomala all’eco stress venivano prelevati e sottoposti a verifica autoptica: l’ischemiainducibile e/o l’assenza di riserva contrattile all’eco stress veniva confrontata con la presenza di stenosicoronariche critiche o danni istologici miocardici di tipo ischemico, o di necrosi catecolaminica associataalla morte cerebrale.Conclusioni L’ecocardiografia da stress è fattibile, sicura e – in questa esperienza iniziale – efficace perdiscriminare donatori marginali per il trapianto di cuore. La valutazione della cinetica segmentaria all’ecostress (normale = buona cinetica di tutti i segmenti del ventricolo sinistro, base – picco dello stress)unitamente alla valutazione della riserva contrattile (normale = incremento del rapporto pressione-sistolica/volume-telesistolicodel ventricolo sinistro, base – picco dello stress) ha permesso di identificare i casicon stenosi coronariche critiche/ subcritiche e con alterazioni istofunzionali.Sviluppi in atto Il modello Adonhers-AIRT è attualmente inserito nel Programma di Ricerca Regione Emilia-Romagna–Università,per le strategie d’espansione del pool di donatori nel trapianto di organi solidi(cuore, rene, fegato, ottimizzazione dei donatori marginali).Espansione del protocollo ad altre regioni italiane Il modello dello studio pilota in area AIRT è attualmenteesteso alla Regione Toscana. Per uniformare e ottimizzare i risultati, il core Eco Lab, Pisa (IFC,CNR) è responsabile per la certificazione dei cardiologi idonei all’esecuzione dell’eco stress in ogni cen-58Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti
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