BIANCO DELL’EMPOLESE DOCBIANCO DELL’EMPOLESE DOCSTORIA E PAESAGGIOIl Bianco dell’Empolese è stato riconosciuto come v<strong>in</strong>o DOC nel1989, anche se da sempre sulle coll<strong>in</strong>e che idealmente fannocapo all’<strong>in</strong>dustriosa citta<strong>di</strong>na <strong>in</strong> riva all’Arno si produconoapprezzati v<strong><strong>in</strong>i</strong>. Lo storico Federigo Melis ricorda <strong>in</strong>fatti neisuoi scritti come <strong>in</strong> passato i v<strong><strong>in</strong>i</strong> <strong>di</strong> questo comprensorio, <strong>in</strong>particolare delle campagne <strong>di</strong> Cerreto Gui<strong>di</strong> e <strong>di</strong> V<strong>in</strong>ci, fosseroben noti ai fiorent<strong><strong>in</strong>i</strong>.Dalla valorizzazione <strong>di</strong> questi luoghi ad opera dei Me<strong>di</strong>ci, che proprioa Cerreto Gui<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficarono una delle loro più belle ville, f<strong>in</strong>oai nostri giorni, quando l’impegno <strong>di</strong> molte piccole e me<strong>di</strong>eaziende ha migliorato la qualità dei v<strong><strong>in</strong>i</strong> locali f<strong>in</strong>o all’ottenimentodella DOC, la tra<strong>di</strong>zione della viticoltura locale non è mai stata<strong>in</strong>terrotta.La DOC prevede, oltre al v<strong>in</strong>o bianco, anche il V<strong>in</strong> Santo.CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHEAll’atto dell’immissione al consumo il Bianco dell’Empolesedeve presentare un colore giallo chiaro tendente al paglier<strong>in</strong>o,un profumo caratteristico e un sapore secco, armonico, frescoe delicato; gradazione alcolica m<strong><strong>in</strong>i</strong>ma non <strong>in</strong>feriore a 10,5º. Iltipo V<strong>in</strong> Santo ha colore che varia dal dorato all’ambrato, profumo<strong>in</strong>tenso, etereo, caratteristico, sapore secco o amabile,armonico, morbido, con caratteristico retrogusto. La gradazionem<strong><strong>in</strong>i</strong>ma è 16º per il tipo secco e 15º per il tipo amabile.GASTRONOMIAOttimo compagno per antipasti, m<strong>in</strong>estre, verdure, piatti <strong>di</strong>pesce e bolliti, questo v<strong>in</strong>o si presta bene anche ad accompagnareil carciofo, re <strong>di</strong> queste pianure. Naturalmente cotto,perché è nota la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> abb<strong>in</strong>are un ortaggio dal saporeparticolare, così ricco <strong>di</strong> ferro, a un v<strong>in</strong>o.Per il V<strong>in</strong> Santo la scelta è tra il tipo secco o il dolce, da abb<strong>in</strong>arealla pasticceria secca.I VITIGNISiamo nel regno del Trebbiano toscano, per cui queste uvecostituiscono la base del Bianco dell’Empolese (80-100%).Possono concorrere altri vitigni a frutto bianco, con il limitedell’8% per la Malvasia del Chianti. La resa non può superare i120 qu<strong>in</strong>tali per ettaro.5657
BIANCO DI PITIGLIANO DOCBianco <strong>di</strong> PitiglianoDOCZONA DI PRODUZIONELa DOC Bianco <strong>di</strong> Pitiglianoè riservata al v<strong>in</strong>oottenuto d<strong>alle</strong> uveprovenienti daivigneti situati neiterritori comunali<strong>di</strong> Pitigliano eSorano e <strong>in</strong> parte <strong>di</strong>quelli <strong>di</strong> Scansano eManciano.STORIA E PAESAGGIOL’ambiente <strong>in</strong> cui nasce il Bianco <strong>di</strong> Pitigliano è sicuramenteuno dei più suggestivi della <strong>Toscana</strong>, con i vigneti rivolti versol’<strong>in</strong>confon<strong>di</strong>bile sagoma del borgo me<strong>di</strong>evale arroccato su unosperone tufaceo e quell’alone <strong>di</strong> mistero che gli deriva dall’esserestato abitato un tempo dagli Etruschi e dai Romani.Le molte grotte scavate nel tufo stanno ancora a testimoniarela presenza <strong>di</strong> cant<strong>in</strong>e naturali per gli agricoltori <strong>di</strong> ieriche da sempre hanno coltivato la vite sulle coll<strong>in</strong>e circostanti.Un uso che solo <strong>in</strong> anni recenti, dopo l’evoluzione dellavitiv<strong><strong>in</strong>i</strong>coltura locale che ha valorizzato il Bianco <strong>di</strong>Pitigliano a DOC, è stato, anche se non del tutto, abbandonato.Un progresso dovuto anche all’adozione <strong>di</strong> vitigni nobiliche sono andati a “<strong>in</strong>gentilire” le uve dei vitigni tra<strong>di</strong>zionali.I VITIGNITrebbiano toscano (50-80%), Greco, Malvasia bianca toscana e Verdello,da soli o congiuntamente non oltre il 20%; Grechetto, Char-Consorzio V<strong>in</strong>oBianco <strong>di</strong> Pitiglianovia Marsala, 7358014 Manciano (GR)tel. +39-0564.620532e-mail: cmmaremma@libero.it5859