VIN SANTO DI MONTEPULCIANO DOCVIN SANTO DI MONTEPULCIANO DOCSTORIA E PAESAGGIODa sempre lo splen<strong>di</strong>do territorio <strong>di</strong> Montepulciano, con isuoi dolci profili coll<strong>in</strong>ari a cavallo tra la Val d’Orcia e laVal<strong>di</strong> chiana, ha dato luce a v<strong><strong>in</strong>i</strong> <strong>di</strong> grande qualità. Tra questi ilpiù noto è senza dubbio il V<strong>in</strong>o Nobile <strong>di</strong> Montepulciano che,non a caso, si è guadagnato il nome <strong>di</strong> “Re dei v<strong><strong>in</strong>i</strong>”.Un’altra perla dell’enologia locale, la cui tra<strong>di</strong>zione si perdenella notte dei tempi, è certamente il V<strong>in</strong> Santo: il v<strong>in</strong>o dell’ospitalitàe dell’amicizia. Veniva prodotto <strong>in</strong> piccole quantitàattraverso un’accurata selezione dei grappoli, un lungoperiodo <strong>di</strong> appassimento delle uve, una lunga v<strong><strong>in</strong>i</strong>ficazione<strong>in</strong> piccoli caratelli <strong>di</strong> rovere o castagno. La consistente concentrazionezuccher<strong>in</strong>a, che si raggiungeva con il forteappassimento delle uve sui graticci, dava un v<strong>in</strong>o che nelcontempo era alcolico e dolce. Da ciò la tra<strong>di</strong>zione del V<strong>in</strong>Santo tendente al dolce. Oggi, come allora, il V<strong>in</strong> Santo vieneprodotto nel rispetto assoluto della tra<strong>di</strong>zione. Come allora èil v<strong>in</strong>o dell’ospitalità e dell’amicizia e, normalmente, vieneaperto e offerto nelle gran<strong>di</strong> occasioni. Potremmo <strong>di</strong>re chel’omaggio <strong>di</strong> una bottiglia <strong>di</strong> V<strong>in</strong> Santo è da considerarsi comeun gesto <strong>di</strong> grande amicizia ma, soprattutto, <strong>di</strong> grande rispettoe stima verso la persona cui viene donato.brato <strong>in</strong>tenso; profumo <strong>in</strong>tenso, etereo, caratteristico <strong>di</strong> fruttamatura; sapore ampio e vellutato, con <strong>in</strong>tensa roton<strong>di</strong>tà; 17° <strong>di</strong>cui almeno 2 da svolgere.V<strong>in</strong> Santo <strong>di</strong> Montepulciano Riserva: colore dal giallo doratoall’ambrato <strong>in</strong>tenso; profumo <strong>in</strong>tenso, etereo, caratteristico <strong>di</strong>frutta matura; sapore ampio e vellutato, con <strong>in</strong>tensa roton<strong>di</strong>tà;17° <strong>di</strong> cui m<strong><strong>in</strong>i</strong>mo 2,5 da svolgere.V<strong>in</strong> Santo <strong>di</strong> Montepulciano Occhio <strong>di</strong> Pernice: colore traambrato e topazio con ampia unghia rossiccia che si fa marronecon l’età; profumo <strong>in</strong>tenso, ricco e complesso <strong>di</strong> frutta maturae altre sfumature; sapore f<strong>in</strong>e, persistente, con retrogustodolce; 18° <strong>di</strong> cui m<strong><strong>in</strong>i</strong>mo 3 da svolgere.GASTRONOMIAOltre che come v<strong>in</strong>o da f<strong>in</strong>e pasto da accompagnare ai dolci,si consiglia <strong>di</strong> bere il V<strong>in</strong> Santo <strong>di</strong> Montepulciano <strong>in</strong> qualsiasimomento della giornata come v<strong>in</strong>o da me<strong>di</strong>tazione, mettendoneuna piccola quantità <strong>in</strong> bicchieri gran<strong>di</strong> per apprezzarnemeglio le caratteristiche.I VITIGNILe varietà dei vitigni che concorrono alla produzione del V<strong>in</strong>Santo <strong>di</strong> Montepulciano e del V<strong>in</strong> Santo <strong>di</strong> Montepulciano Riservasono: Malvasia bianca, Grechetto bianco e Trebbiano toscanoche, s<strong>in</strong>golarmente o congiuntamente, non devono essere<strong>in</strong>feriori al 70%; possono concorrere (massimo 30%) altri vitignia bacca bianca non aromatici. Per la produzione del V<strong>in</strong>Santo Occhio <strong>di</strong> Pernice è consentito l’utilizzo del Prugnolo gentile(Sangiovese) per un m<strong><strong>in</strong>i</strong>mo del 50% e <strong>di</strong> altri vitigni f<strong>in</strong>o aun massimo del 50%.La resa massima <strong>di</strong> uva per ettaro non deve superare gli 80 qu<strong>in</strong>tali.CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHEV<strong>in</strong> Santo <strong>di</strong> Montepulciano: colore dal giallo dorato all’am-152 153
I DISCIPLINARIDI PRODUZIONE VIGENTIVINI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATAE GARANTITA• BRUNELLO DIMONTALCINOdecreto <strong>di</strong>rigenziale19 maggio 1998, pubblicatosulla G.U. n.133 del 10 giugno1998• CARMIGNANOdecreto <strong>di</strong>rigenziale 9luglio 1998, pubblicatosulla G.U. n. 172del 25 luglio 1998• CHIANTI E CHIANTICLASSICOdecreto 10 marzo2003, pubblicato sullaG.U. n. 73 del 28marzo 2003 per quantoconcerne il Chianti; decreto <strong>di</strong>rettoriale 15 settembre2005, pubblicato sulla G.U. n. 227 del 29 settembre2005 per quanto concerne il Chianti Classico• MORELLINO DI SCANSANOdecreto <strong>di</strong>rettoriale 14 novembre 2006, pubblicato sullaG.U. n. 278 del 29 novembre 2006• VERNACCIA DI SAN GIMIGNANOD.M. 9 luglio 1993, pubblicato sulla G.U. n. 169 del 21luglio 1993• VINO NOBILE DI MONTEPULCIANOdecreto <strong>di</strong>rigenziale 27 luglio 1999, pubblicato sullaG.U. n. 185 del 9 agosto 1999VINI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA• ANSONICA COSTA DELL’ARGENTARIOD.M. 28 aprile 1995, pubblicato sulla G.U. n. 125 del 31maggio 1995• BARCO REALE DI CARMIGNANO O ROSATO DI CARMIGNANOO VIN SANTO DI CARMIGNANO O VIN SANTO DI CARMIGNANOOCCHIO DI PERNICEdecreto <strong>di</strong>rigenziale 14 luglio 1998, pubblicato sullaG.U. n. 171 del 24 luglio 1998• BIANCO DELLA VALDINIEVOLED.P.R. 9 gennaio 1976, pubblicato sulla G.U. n. 140 del29 maggio 1976• BIANCO DELL’EMPOLESED.P.R. 18 aprile 1989, pubblicato sulla G.U. n. 256 del 2novembre 1989• BIANCO DI PITIGLIANOD.P.R. 17 aprile 1990, pubblicato sulla G.U. n. 244 del18 ottobre 1990• BIANCO PISANO DI SAN TORPÈdecreto <strong>di</strong>rigenziale 14 luglio 1997, pubblicato sulla G.U.n. 170 del 23 luglio 1997• BOLGHERI E SOTTOZONA SASSICAIAD.M. 5 novembre 1994, pubblicato sulla G.U. n. 265 del12 novembre 1994• CANDIA DEI COLLI APUANIdecreto <strong>di</strong>rigenziale 14 aprile 1997, pubblicato sullaG.U. n. 102 del 5 maggio 1997• CAPALBIOdecreto <strong>di</strong>rigenziale 21 maggio 1999, pubblicato sullaG.U. n. 127 del 2 giugno 1999• COLLI DELL’ETRURIA CENTRALEdecreto <strong>di</strong>rigenziale 24 maggio 1997, pubblicato sullaG.U. n. 156 del 7 luglio 1997• COLLI DI LUNI (<strong>in</strong>terregionale Liguria-<strong>Toscana</strong>)D.M. del 1° <strong>di</strong>cembre 1995, pubblicato sulla G.U. n. 26del 1° febbraio 1996• COLLINE LUCCHESIdecreto <strong>di</strong>rigenziale 8 luglio 1997, pubblicato sulla G.U.n. 164 del 16 luglio 1997• CORTONAdecreto <strong>di</strong>rigenziale 1° settembre 1999, pubblicato sullaG.U. n. 210 del 7 settembre 1999• ELBAdecreto <strong>di</strong>rigenziale 15 settembre 1999, pubblicato sullaG.U. n. 224 del 23 settembre 1999154155