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per ogni bambino

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Raggiungere <strong>ogni</strong> <strong>bambino</strong>: la promessa dell’equità<br />

Le prove sono sotto i nostri occhi: cicli di privazioni che si trasmettono da una<br />

generazione all’altra, approfondendo la disuguaglianza che minaccia le società. I<br />

bambini privati dell’opportunità di sviluppare le capacità necessarie alla vita adulta non<br />

possono né interrom<strong>per</strong>e questi circoli viziosi nella loro vita né dare ai figli l’opportunità<br />

di realizzare il proprio potenziale. Se ignorati, questi divari si amplieranno e i circoli<br />

diverranno man mano più viziosi, colpendo un numero sempre maggiore di bambini.<br />

Ciò vale in modo particolare in un mondo sempre più gravato da conflitti violenti, crisi<br />

croniche e altre emergenze umanitarie provocate dai disastri naturali e dagli effetti<br />

del cambiamento climatico sempre più grave. Sono fattori che colpiscono in modo<br />

sproporzionato i bambini, soprattutto quelli più svantaggiati e più vulnerabili.<br />

Pertanto, l’invito all’azione che questo rapporto rivolge è urgente e animato dalla<br />

convinzione che un risultato diverso e un mondo migliore siano possibili. I bambini nati<br />

in condizioni di povertà e di privazione non sono condannati a vivere vite dis<strong>per</strong>ate. La<br />

disuguaglianza non è inevitabile se i governi investono nell’espansione delle opportunità<br />

<strong>per</strong> <strong>ogni</strong> <strong>bambino</strong>, indirizzando le loro politiche, i loro programmi e le loro priorità di<br />

spesa pubblica in modo da dare ai più svantaggiati la possibilità di colmare il divario<br />

rispetto ai più favoriti.<br />

Come dimostra il rapporto, la buona notizia è che esistono modi più efficaci ed<br />

economicamente convenienti <strong>per</strong> raggiungere i bambini, le famiglie e le comunità più<br />

difficili. Le nuove tecnologie, la rivoluzione digitale, i modi innovativi di finanziare gli<br />

interventi essenziali e i movimenti guidati dai cittadini stanno contribuendo a guidare<br />

il cambiamento in favore dei più svantaggiati. Investire in questi movimenti emergenti<br />

produrrà benefici sia a breve sia a lungo termine <strong>per</strong> milioni di bambini e <strong>per</strong> le loro<br />

società.<br />

L’aritmetica dell’equità è relativamente semplice, e non è un gioco a somma zero.<br />

Ognuno deve progredire, nei paesi ricchi come in quelli poveri. Ma concentrando sforzi<br />

e investimenti maggiori <strong>per</strong> raggiungere i bambini e le famiglie che hanno compiuto<br />

meno progressi, i miglioramenti <strong>per</strong> la sopravvivenza infantile, la salute e l’istruzione<br />

si possono condividere in modo più equo a beneficio di tutti. Per raggiungere i nostri<br />

obiettivi di sviluppo globale, dobbiamo investire innanzitutto sui bambini che sono<br />

rimasti più indietro.<br />

Investire sui più svantaggiati non è soltanto giusto come principio. Le prove dimostrano<br />

che è giusto anche in pratica. In uno studio del 2010 1 l’UNICEF ha dimostrato che un<br />

approccio concentrato sull’equità sarebbe in grado di accelerare i progressi verso gli<br />

obiettivi sanitari a livello globale più di quanto possa fare la linea d’azione attuale, e<br />

risulterebbe particolarmente conveniente nei paesi caratterizzati da basso reddito e<br />

mortalità elevata.<br />

Lo studio si è basato su una simulazione <strong>per</strong> testare due scenari finalizzati al<br />

raggiungimento degli obiettivi di salute <strong>per</strong> le madri e i bambini. Un approccio<br />

evidenziava un maggiore sforzo <strong>per</strong> raggiungere i bambini che stavano peggio.<br />

L’altro invece era un metodo basato sul mantenimento della rotta attuale, che non si<br />

concentrava in modo particolare sui più svantaggiati.<br />

Sono emerse due conclusioni fondamentali: la prima è stata che, affrontando la<br />

concentrazione di varie forme di disuguaglianza tra le popolazioni più svantaggiate,<br />

un approccio equo accelera i progressi verso gli obiettivi sanitari rispetto all’approccio<br />

conservativo; la seconda è stata che, evitando un maggior numero di decessi con gli<br />

stessi investimenti finanziari, l’approccio equo si rivela molto più efficace sotto il profilo<br />

dei costi e più sostenibile rispetto all’alternativa.<br />

Perciò investire nell’equità non è soltanto una necessità morale, bensì un im<strong>per</strong>ativo a<br />

livello pratico e strategico.<br />

2 LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA NEL MONDO 2016

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