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PUNTO DI VISTA<br />
Un’equa opportunità <strong>per</strong> le bambine –<br />
porre fine al matrimonio infantile<br />
Di Angélique Kidjo, Artista pluripremiata e Goodwill Ambassador dell’UNICEF<br />
Il matrimonio infantile esemplifica come le bambine più<br />
povere del mondo debbano portare sulle spalle il peso<br />
maggiore dello svantaggio, soprattutto quelle che vivono<br />
in comunità emarginate nelle zone rurali dell’Africa subsahariana<br />
e dell’Asia meridionale, dove la pratica è più<br />
comune.<br />
Alle bambine sposate viene rubata l’infanzia. È qualcosa che<br />
ho visto accadere, e so come le danneggia.<br />
Durante la mia infanzia a Cotonou, nel Benin, diverse mie<br />
compagne di scuola elementare si sono sposate molto<br />
giovani. Alcune non le ho più riviste, trascinate via dalla loro<br />
vita coniugale. Altre le ho incontrate più tardi, ma non erano<br />
più le stesse. Non avevano più né gioia né entusiasmo. Non<br />
erano più libere di comportarsi come bambine, e venivano<br />
invece costrette a essere adulte. Ho notato che provavano<br />
un senso di vergogna, un’acuta consapevolezza di essere<br />
diverse da noialtre.<br />
I progressi che pur sono avvenuti nella riduzione del<br />
matrimonio infantile si sono rivelati tutt’altro che<br />
uniformi. Le bambine delle famiglie più povere, nonché<br />
quelle residenti in zone rurali, si trovano a dover<br />
affrontare un rischio doppio di sposarsi prima dei 18<br />
anni rispetto alle coetanee delle famiglie più ricche o a<br />
38 LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA NEL MONDO 2016