Raccolta opere del concorso - La scuola possibile
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Visto da vicino…<br />
raccont Abile<br />
a causa di questa, e qualche volta glielo raccontò, ma non conosceva nessun<br />
Hitler. Andando avanti col programma scoprirono anche le persecuzioni da lui<br />
volute e divennero increduli davanti alla portata <strong>del</strong>l’argomento. Non che non<br />
avessero mai sentito parlare di razzismo o persecuzioni nel corso <strong>del</strong>la storia,<br />
infatti sapevano <strong>del</strong>le persecuzioni dei cristiani nell’antica Roma o <strong>del</strong>lo schiavismo<br />
nero in America, ma niente li aveva colpiti come questo; probabilmente<br />
sarà stata l’enorme vicinanza <strong>del</strong> contesto storico o le testimonianze fotografiche<br />
che durante gli altri episodi di razzismo mancavano. Dopo la lezione decisero<br />
di chiedere spiegazioni ai loro genitori e di confrontarsi il giorno dopo<br />
per saperne di più sulla vita e sulle gesta di questo personaggio.<br />
A Michele andò così: tornato a casa, chiese a suo padre se si ricordasse di<br />
questo personaggio, ma il padre ebbe un attimo di agitazione appena gli<br />
venne posta la domanda tanto che Michele si impaurì. Subito dopo rispose<br />
con tono deciso che persone così sarebbe meglio ucciderle fin da piccole, e<br />
si esaurì la sua risposta; ma Michele sapeva già che sarebbe finita così ed evitò<br />
sia di portare avanti la discussione sia di chiedere alla madre, che avrebbe<br />
fatto lo stesso, con la differenza però che non si sarebbe adirata tanto.<br />
A Giacomo andò meglio ma il padre gli raccontò tutta l’infanzia <strong>del</strong> dittatore<br />
e la guerra, non le persecuzioni in generale. Il giorno dopo poté così<br />
raccontare tutto al suo amico: Adolf Hitler, nato il 20 Aprile 1889 in un paesino<br />
<strong>del</strong>l’Alta Austria di nome Braunau Am Inn, figlio di Alois Hitler e Klara<br />
Poltz. Passò un’infanzia da nullafacente, si arruolò come soldato nella Prima<br />
Guerra Mondiale, fu ferito e durante la convalescenza in ospedale seppe <strong>del</strong>la<br />
sconfitta <strong>del</strong>la Germania. In seguito tentò il colpo di stato ma fu arrestato. In<br />
carcere scrisse un libro, il Mein Kampf, che divenne un bestseller in Germania.<br />
Nel 1933 divenne cancelliere e nel 1934 assunse il titolo di Fuhrer dopo<br />
la morte <strong>del</strong> presidente Paul Von Hindenburg. Il 15 Settembre 1935, per suo<br />
volere, furono pubblicate le leggi razziali di Norimberga. Nel 1939 invase la<br />
Polonia, ma Francia e Inghilterra gli dichiararono guerra. Perse la guerra e si<br />
suicidò il 30 Aprile 1945 nel suo bunker di Berlino. Dopo la guerra venne alla<br />
luce lo sterminio, da lui voluto, di alcune categorie di individui nei campi di<br />
concentramento, sterminio poi ribattezzato col termine “olocausto”.<br />
Michele ascoltò tutto il racconto, ma rimase colpito più di ogni altra cosa dalla<br />
parola “olocausto”. Giacomo, invece di aver chiarito tutti i suoi dubbi, si faceva<br />
ancora domande perché il padre gli aveva fornito solo informazioni ma<br />
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