Raccolta opere del concorso - La scuola possibile

Visto da vicino…
O meglio, è questo ciò che ho capito. È questo che tutti fanno, il percorso
normale di ogni essere umano.
Non sono forse un essere umano?
No,mi rifiuto di crederlo.
I primi tempi alle scuole elementari sono stati duri. Ero circondata da bambini
perennemente felici, perennemente liberi. Spensieratezza nei loro
cuori,mentre io non capivo chi fosse quell’uomo che continuava a parlarmi.
Ad aiutarmi. Voleva sapere come mi sentivo,cosa pensavo.
Come avrei dovuto sentirmi? Non ero forse uguale agli altri? Ma allora perché…non
mi sentivo felice?
E poi arrivò quel giorno,che sconvolse totalmente la mia esistenza. Passai davanti
ad uno specchio, nel corridoio della scuola.
Per la prima volta,mi osservai. Lo feci con occhi indagatori. Due minuti
dopo,scappai a gambe levate.
Urla,lacrime, disperazione. Niente avrebbe potuto cancellare il dolore.
Ancora piccola,inconsapevole, riuscivo a capire. Riuscivo a captare il mio
volto,differente da quello degli altri.
A distanza di un anno,venni definita “bambina affetta da sindrome di down”.
A distanza di un anno,ebbero il coraggio di spiegarmi cosa volesse dire.
Fu in quel momento che capii; seppur non completamente.
Avrei sempre conservato quella diversità, non me ne sarei liberata.
Marchiata, per l’eternità.
* * * *
raccont Abile
Ora,all’età di sedici anni, vengo spedita in una scuola pubblica. Consapevole
della mia natura,consapevole di questo biglietto da visita,affronterò il
mondo;tentando di non cadere.
I giorni scorrono lenti,le informazioni nella mia mente fin troppo veloci. Non
riesco ad accettare il mio stato,il non riuscire ad essere al passo. Per quanto
molte cose siano a me ancora oscure,mi rendo conto di questo handicap. Di
questa croce.
Come si può concepirla? Come si può…sopportarla?
Mi guardo intorno ed è tutto colore, profumo, amore.
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