Raccolta opere del concorso - La scuola possibile
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DISCRIMINAZIONE. NO GRAZIE > > > SECONDA SEZIONE > > > NARRATIVA<br />
mente niente di quello che si stavano dicendo. Ormai da quando avevo fatto<br />
quel sogno avevo un solo pensiero in testa: perché esistevano i quartieri divisi?<br />
Perché nessuno se lo chiedeva? I miei pensieri furono interrotti dalla<br />
porta <strong>del</strong>la classe che si apriva. Mia madre uscì, guardandomi con sguardo severo.<br />
- Vieni Martin – disse – Andiamo a casa<br />
Mia madre possedeva un’automobile elettrica, un mo<strong>del</strong>lo abbastanza vecchio<br />
ormai, ma sempre buono.<br />
Lei si schiarì la voce, poi cominciò a parlare guidando – Ho saputo quello che<br />
è successo stamattina. <strong>La</strong> tua insegnante mi ha detto che hai fatto <strong>del</strong>le strane<br />
domande. Me ne vuoi parlare?<br />
- Mamma... perché siamo divisi dagli altri?<br />
<strong>La</strong> mia domanda la lasciò spiazzata – Non lo so, Martin. E’ sempre stato così<br />
- Non pensi che sarebbe meglio una città unico per tutti?<br />
- Questo non è <strong>possibile</strong>, siamo sempre vissuti divisi<br />
- Voglio sapere il perché di tutto questo, perché non posso frequentare o<br />
parlare con le persone che si trovano negli altri quartieri? – ero triste.<br />
- Non posso rispondere alle tue domande<br />
- Lo so mamma – risposi con una vena di tristezza nella voce.<br />
“Io però so chi può rispondere”<br />
Dal finestrino la Torre era visibile in tutta la sua imponenza, in tutta la sua argentea<br />
bellezza. I raggi <strong>del</strong> sole calante si riflettevano sulla liscia superficie<br />
<strong>del</strong>la struttura. In lontananza vidi nuvole nere in avvicinamento.<br />
Abitavo in un condominio di periferia, vicino al confine <strong>del</strong> quartiere dei<br />
bianchi, tra il settore dei francesi e quello degli italiani. Durante la notte<br />
quella zona si riempiva di criminali, uscire era im<strong>possibile</strong>. Ancora più difficile<br />
era trovare un italiano o un francese in un settore estraneo. L’edificio<br />
comprendeva sette famiglie, i cui componenti erano simili dal punto di vista<br />
fisico e dal punto di vista mentale.<br />
“In questa città tutto è sistemato in settori, diviso in parti...” mi trovai a pensare<br />
in quel momento.<br />
L’appartamento non era spazioso, ma bastava comunque per me, mia madre<br />
e mio padre. Lui lavorava come guardiano ad una <strong>del</strong>le porte <strong>del</strong> settore cinese.<br />
Per questo motivo conoscevo gli orari in cui finiva il suo turno di lavoro.<br />
era proprio in un momento come quello che avrei dovuto sorpassare la barriera.<br />
A cena non dissi niente, ed ero certo che mia madre non avrebbe detto<br />
niente, io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto di complicità.<br />
67<br />
…nessuno è normale