Raccolta opere del concorso - La scuola possibile
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Visto da vicino…<br />
DANIELE BELLOMO<br />
Liceo Scientifico Statale “Innocenzo XII”, Anzio - Roma<br />
Sogno infranto<br />
raccont Abile<br />
1990 a Città <strong>del</strong> Messico era appena cessata una sparatoria tra bande per il<br />
controllo dei traffici illeciti, dalla finestra di un palazzo una famiglia osservò<br />
tutta la scena e stufa <strong>del</strong> continuo ripetersi di queste “guerre” decise di intraprendere<br />
un lungo viaggio verso l’Italia, paese che gli era stato descritto<br />
come un posto in cui si guadagna molto, non c’è <strong>del</strong>inquenza e c’è grande rispetto<br />
verso gli altri. Due mesi dopo, radunati i soldi necessari, la famiglia<br />
prese un volo verso Roma, questo durò molte ore ma finalmente erano in Italia,<br />
il luogo che gli era stato descritto come un posto perfetto, ma appena<br />
scesi dall’aereo lo trovarono diverso infatti fuori dall’aeroporto un gruppo di<br />
ragazzi gli disse “brutti neri andate via dal nostro paese”, così rattristati andarono<br />
in un piccolo appartamento, e i tre posarono le loro cose nelle proprie<br />
camere. Il giorno dopo Luis, il padre, riuscì a trovare lavoro come<br />
operaio ma con una paga misera e Francisco si iscrisse a <strong>scuola</strong> che iniziava<br />
dopo un mese. Il primo giorno di <strong>scuola</strong> Francisco era quello vestito peggio<br />
di tutta la classe e per questo venne duramente preso in giro, anche se avevano<br />
16 e questo un comportamento proprio infantile, ma la cosa che gli dava<br />
più fastidio erano gli insulti contro lui e la sua famiglia per la loro provenienza;<br />
in questo modo passarono molti giorni e Francisco iniziò ad avere un<br />
comportamento violento e molto aggressivo tanto che picchiò 2 suoi compagni<br />
dopo una piccola lite e gli rubò le loro cose, quando tornava a casa era<br />
sempre silenzioso e andava in camera sua cercando di non avere nessun dialogo<br />
con i genitori. Il giorno di Natale lo passò a casa con i genitori restando<br />
per la maggior parte <strong>del</strong> tempo chiuso in camera a sentire musica messicana<br />
nella tristezza più assoluta e pensando ai Natali passati in Messico con tutti i<br />
parenti che erano grandi momenti di felicità.<br />
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