Raccolta opere del concorso - La scuola possibile
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Visto da vicino…<br />
raccont Abile<br />
per essermi addormentato mi colpì il cuore. Scesi subito dall’albero e mi avviai<br />
correndo verso il punto in cui credevo ci fosse il vicolo dove si era svolta<br />
la rissa. Ma ero ancora disorientato e riuscii a trovare la strada giusta solo<br />
dopo alcuni tentativi. Sempre correndo arrivai davanti al vicolo, ma non vi<br />
trovai nessuno.<br />
L’unico rumore era quello <strong>del</strong> mio respiro affannoso e dei miei passi. Sui muri<br />
c’erano tracce di sangue e sul pavimento bottiglie di vetro infrante, mentre<br />
l’odore di spazzatura aleggiava nell’aria. Pensai che probabilmente i due teppisti<br />
fossero scappati e che il vecchio si fosse trascinato fuori dal vicolo per<br />
poi tornare alla sua solita panchina <strong>del</strong> parco.<br />
Ma qualcosa dietro al cassonetto attirò la mia attenzione. Mi avvicinai a vidi,<br />
sommersa dalla spazzatura, una mano rugosa. Un dubbio si insinuò nella mia<br />
mente e cominciai a scavare tra l’immondizia. Man mano che rimuovevo i rifiuti<br />
il dubbio diventò una certezza, una certezza terribile e spaventosa.<br />
Quello che avevo sotto gli occhi era il corpo, ormai senza vita, <strong>del</strong> vecchio barbone.<br />
Preso da un’ansia febbrile gli tastai il polso, poggiai l’orecchio sul suo cuore.<br />
Silenzio. Cominciai a piangere sommessamente, mentre gli scoprivo il volto<br />
freddo e pallido. Aveva la mascella spaccata e una grossa ferita sulla fronte,<br />
gli occhi spalancati. <strong>La</strong> mia disperazione arrivò al culmine nel vedere come<br />
lo avevano ridotto quei bastardi, le lacrime ormai sgorgavano senza sosta sul<br />
mio viso. Avrei dovuto chiamare aiuto, ma a cosa sarebbe servito? Ormai era<br />
morto, ucciso per aver cercato di salvarmi la vita. Lo abbracciai più forte che<br />
potevo e mi addormentai con la testa sul suo petto...<br />
Sono passate quasi due settimane da quella notte tremenda. Il vecchio non<br />
potrà avere un funerale cristiano e non potrà riposare nel nostro cimitero<br />
perché non sappiamo di che religione sia. <strong>La</strong> gente si è già dimenticata di lui<br />
e la vita di tutti è tornata alla normalità, tranne la mia. Proverò per sempre il<br />
rimorso per tutti gli errori che ho commetto in quei momenti. Spero di poter<br />
essere come lui un giorno, pronto a sacrificarmi per la vita di qualcuno che<br />
mi disprezza, in modo da potermi redimere nei suoi confronti. Questa mia<br />
memoria resterà qui per sempre, assieme alla sua tomba”.<br />
Il ragazzo posò il foglio vicino alla lapide senza nome. Con il volto rigato<br />
dalle lacrime si allontanò dalla tomba solitaria, mentre il vento gli fischiava<br />
nelle orecchie.<br />
Era solo.<br />
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