Raccolta opere del concorso - La scuola possibile
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DISCRIMINAZIONE. NO GRAZIE > > > SECONDA SEZIONE > > > NARRATIVA<br />
brutti ricordi, guadagnando l’uno dall’altro. Speravo intensamente che mi<br />
perdonasse per le mie cattive maniere nei suoi confronti.<br />
Tutti questi pensieri mi si accavallavano nella testa mentre correvo verso il<br />
parco. <strong>La</strong> strada era piuttosto lunga e le tenebre mi rendevano difficile scegliere<br />
i vicoli giusti per percorrere il tragitto più breve. Finii per trovarmi in un<br />
vicolo cieco pieno di immondizia che straripava da un cassonetto per la spazzatura.<br />
Frustrato per aver scelto la strada sbagliata mi girai e feci per andarmene,<br />
sicuro di essere ormai vicinissimo alla meta, ma fui bloccato da qualcosa.<br />
“Dove stai andando, ragazzino?”<br />
Erano due teppisti, all’apparenza più grandi di me, che mi sbarravano la<br />
strada.<br />
“Cosa volete” chiesi, cercando di assumere un tono sicuro, ma pronunciando<br />
le parole con voce flebile e impaurita.<br />
“C’è una tassa da pagare per passare di qua, non lo sapevi?” dissero con una<br />
risata.<br />
Uno dei ragazzi mi prese per il collo, sussurrandomi all’orecchio: “Dacci tutto<br />
quello che hai e non fiatare, chiaro?”.<br />
Risposi che non avevo niente con me, ed era vero. Per tutta risposta il ragazzo<br />
mi tirò un ceffone e cominciò a frugarmi nelle tasche, mentre lacrime<br />
cominciavano a scendere dai miei occhi.<br />
Non ho idea di come sarebbe finito tutto, se non fosse arrivato lui. Non so<br />
perché stesse passato da quelle parti, ma appena vide la situazione gridò con<br />
voce rauca: “<strong>La</strong>sciatelo!”. I due si voltarono, impauriti dall’eco <strong>del</strong>la sua voce<br />
nel vicolo, ma osservandolo meglio capirono che non c’era ragione di avere<br />
paura di lui.<br />
Il vecchio si lanciò contro di loro e io fui dimenticato in un angolo. Mentre<br />
la rissa cominciava sgattaiolai via preso da un terrore mortale. <strong>La</strong> mia mente<br />
era così annebbiata dalla paura che non pensai nemmeno di chiedere aiuto,<br />
ma cominciai a scappare il più velocemente <strong>possibile</strong>.<br />
Corsi fino a che le gambe non mi ressero più. Allora cercai un albero qualsiasi<br />
e, trovatolo, mi ci arrampicai sopra per nascondermi. Tutti i miei pensieri erano<br />
stravolti, non capivo più niente. Solo uno era fisso nella mia mente da quando<br />
avevo cominciato a correre: dovevo tornare ad aiutare il vecchio. Ero però<br />
troppo stanco per tornare e non sapevo che strada avevo preso. Decisi di fermarmi<br />
a ragionare per un minuto ma, vinto dalla stanchezza, mi addormentai.<br />
Mi risvegliai che era notte fonda, dopo un sonno travagliato e pieno di incubi.<br />
Subito i ricordi <strong>del</strong>la sera precedente mi affiorarono in testa e la vergogna<br />
97<br />
…nessuno è normale