Sardegna Economica, N. 1/2011 - Università degli studi di Cagliari.
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In Biblioteca<br />
11<br />
<strong>Sardegna</strong> <strong>Economica</strong> 1/<strong>2011</strong><br />
101 battaglie che<br />
hanno fatto l’Italia unita<br />
Rivolte popolari, azioni eroiche e scontri sanguinosi<br />
per realizzare un sogno<br />
<strong>di</strong> Andrea Fre<strong>di</strong>ani<br />
Newton Compton e<strong>di</strong>tori – pagine 376<br />
Gennaio <strong>2011</strong><br />
Sembra quasi che per quel Regno d’Italia, nato dopo avere<br />
semplicemente mo<strong>di</strong>ficato l’intestazione del preesistente<br />
Regno <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, i sar<strong>di</strong> siano stati i gran<strong>di</strong> assenti, o gli<br />
ignari spettatori <strong>di</strong> quel che stava avvenendo nella penisola.<br />
Infatti, in questo volume che vuol ricordare le tante battaglie<br />
che, dal 1815 con l’avventurosa insurrezioni antiaustriaca <strong>di</strong><br />
Gioacchino Murat e Guglielmo Pepe, fino al 1920 con le giornate<br />
dannunziane <strong>di</strong> Fiume, portarono alla costruzione della<br />
Nazione, proprio dei sar<strong>di</strong>, e del loro voler fare l’Italia, non si<br />
parla affatto. Neppure si ricordano quegli eroi dalle mostrine<br />
bianco-rosse e dalla leppa pattadese o guspinese – i fantaccini<br />
della Brigata Sassari – che, sul Piave e sulle doline del Carso,<br />
versarono il loro sangue, ed illustrarono il loro eroismo, perché<br />
l’Italia fosse una dal Brennero alla Sicilia. Portando per primi<br />
il tricolore a Trieste, redenta e liberata dal giogo asburgico.<br />
Forse questo è l’unico “peccato” (che virgolettiamo appositamente)<br />
<strong>di</strong> questo volume che Andrea Fre<strong>di</strong>ani, ricercatore e<br />
storico romano, specializzato nei fatti <strong>di</strong> guerra (ha pubblicato<br />
anche “Le gran<strong>di</strong> battaglie <strong>di</strong> Roma antica”), ha voluto de<strong>di</strong>care<br />
a quanti eroismi, moti, insurrezioni e battaglie ci sono voluti<br />
perché il nostro Paese raggiungesse i suoi confini naturali.<br />
Anche perché sembrerebbe essersi persa non solo la consapevolezza,<br />
ma anche la memoria <strong>di</strong> quanto sia costata ai nostri avi<br />
la realizzazione del “sogno unitario”. Forse perché non <strong>di</strong> un<br />
solo sogno si sarebbe trattato, ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi e <strong>di</strong>fferenti “sogni”,<br />
in una pluralizzazione <strong>di</strong> obiettivi e <strong>di</strong> inten<strong>di</strong>menti a cui accenna<br />
lo stesso A.<br />
Anche questo, lo precisiamo, è un libro che ha visto la luce nelle<br />
librerie in occasione <strong>di</strong> questo 150° anniversario dell’Unità nazionale;<br />
ed anche per questo trova posto in questa rubrica, tutta<br />
de<strong>di</strong>cata, stavolta, a libri <strong>di</strong> un simile argomento rievocativo.<br />
Va detto ancora, proprio per confermarne la vali<strong>di</strong>tà storica,