Sardegna Economica, N. 1/2011 - Università degli studi di Cagliari.
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coor<strong>di</strong>na le manifestazioni <strong>di</strong> contestazione<br />
dell’esecutivo nazionale.<br />
In secondo luogo, a guardare la vicenda puramente<br />
citta<strong>di</strong>na, è da ricordare che, incluso<br />
tanto nelle lista cattolica quanto in quella<br />
municipale (che ripropone il sindaco uscente<br />
Giovanni Marcello, poi battuto clamorosamente<br />
alle urne), egli riscuote un in<strong>di</strong>scutibile<br />
successo. Tanto che, allorché Bacaredda<br />
non accetta l’elezione a primo citta<strong>di</strong>no, il<br />
suo nome viene suggerito (dall’avv. Sanjust<br />
<strong>di</strong> Teulada) per guidare una giunta puramente<br />
“amministrativa” o “d’affari”, senza colore<br />
politico, come anche sarebbe nelle sue propensioni.<br />
I tempi non consentono ancora, però, una tale<br />
neutralità che, invero, sia pure in forme <strong>di</strong>verse,<br />
sarà rilanciata l’anno successivo facendo<br />
perno sul nome e la competenza appunto <strong>di</strong><br />
Francesco Nobilioni. La convergente contrarietà<br />
della maggioranza liberale (con le sue<br />
punte giacobine) e della minoranza <strong>di</strong> sinistra<br />
fa fallire il progetto e a palazzo <strong>di</strong> Città torna<br />
per qualche mese il commissario prefettizio.<br />
La svolta, o solo un tentativo<br />
Come detto, il nome (da tutti rispettato) <strong>di</strong><br />
Nobilioni torna al centro della scena politica<br />
citta<strong>di</strong>na nella primavera 1911. La novità del<br />
momento è rappresentata dalla recentissima<br />
costituzione della Associazione Democratica<br />
– una sorta <strong>di</strong> raggruppamento parapartitico,<br />
con molti umori massonici miscelati al progressismo<br />
liberale – che decide <strong>di</strong> scendere in<br />
campo come nuovo soggetto politico-amministrativo.<br />
A fronte della scheda democratica,<br />
i municipali più moderati e i clericali, associati<br />
insieme in una lista sostenuta da un Comitato<br />
in<strong>di</strong>pendente, lanciano la carta della<br />
“solo amministrazione, niente politica”. Una<br />
formula che Il Corriere dell’Isola – quoti<strong>di</strong>ano<br />
<strong>di</strong>retto da Enrico Sanjust – efficacemente<br />
riassume con questa riflessione: «le questioni<br />
Passato & Presente<br />
del <strong>di</strong>vorzio, della laicità della scuola, della<br />
precedenza del contratto civile <strong>di</strong> matrimonio,<br />
delle corporazioni religiose e altre tali<br />
possono formare la piattaforma <strong>di</strong> una lotta<br />
politica, ma nella contingenza delle elezioni<br />
amministrative sono fuori luogo».<br />
Pur municipalista e pragmatico, e impegnato<br />
in prima persona nel progetto “solo amministrazione,<br />
niente politica”, Nobilioni non<br />
si nasconde la debolezza <strong>di</strong> una situazione in<br />
cui le forze in gara siano soltanto «un amalgama<br />
<strong>di</strong> nomi <strong>di</strong>versi e <strong>di</strong>sparati, quando non<br />
opposi ed avversari». In una breve intervista<br />
rilasciata all’Unione Sarda dell’8 marzo<br />
– vigilia quasi del turno elettorale – compie<br />
però un atto <strong>di</strong> fede osservando: «Il Consiglio<br />
comunale è un corpo amministrativo e non<br />
politico. Il Comune ha bisogno <strong>di</strong> buoni ed<br />
onesti amministratori, e non <strong>di</strong> competizioni<br />
politiche. E qualsiasi invasione della politica<br />
nell’amministrazione del Comune non può<br />
essere altro che un inquinamento, un danno.<br />
Quin<strong>di</strong>, secondo me, si dovrebbe amministrare<br />
con tutte le forze capaci e virtuose che non<br />
mancano nel paese, con questo solo proposito:<br />
il bene della città. Il passato ci ha insegnato<br />
che nel Comune non esistono incompatibilità.<br />
L’armonia solidale <strong>degli</strong> uomini più benemeriti,<br />
a qualunque partito appartengano, con<br />
la meta ra<strong>di</strong>osa della progressiva ascensione<br />
della nostra amata città, dovrebbe e potrebbe<br />
raggiungersi se si volesse».<br />
Aggiungendo infine per sé, dato sindaco in<br />
pectore dopo la riba<strong>di</strong>ta decisione <strong>di</strong> Bacaredda,<br />
can<strong>di</strong>dato con la stessa sua lista, <strong>di</strong> non<br />
accettare incarichi: «Non ho mai aspirato ad<br />
essere sindaco della mia città, comprendendo<br />
benissimo che mi mancano quelle doti preclare<br />
<strong>degli</strong> uomini onoran<strong>di</strong>ssimi che furono a capo<br />
del Comune. Se, del resto, avessi proprio avuto<br />
la velleità <strong>di</strong> essere sindaco, non mi mancò la<br />
possibilità... Io non ho che un solo desiderio:<br />
contribuire con le mie deboli forze a servire il<br />
<strong>Sardegna</strong> <strong>Economica</strong> 1/<strong>2011</strong><br />
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