Sardegna Economica, N. 1/2011 - Università degli studi di Cagliari.
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Passato & Presente<br />
Pietro Balestra, dopo il passaggio ora cor<strong>di</strong>ale<br />
ora aspro (verso la politica comunale) <strong>di</strong><br />
monsignor Balestra e monsignor Serci-Serra.<br />
Allora la politica locale sarà però molto <strong>di</strong>versa<br />
da quella del 1889, tanto più perché dopo i<br />
fuochi della rivoluzione popolare del maggio<br />
1906 ed il processo in tribunale che oppone,<br />
l’anno successivo, Bacaredda a Umberto Cao<br />
– esponente ra<strong>di</strong>cale e presunto sobillatore <strong>di</strong><br />
quei moti – l’antico <strong>di</strong>vorzio fra la Casa Nuova<br />
e i cocchiani si è riassorbito e l’unità liberale<br />
ricostituita sia pure sempre in una logica<br />
notabilare pre-democratica.<br />
Non è da credere, peraltro, che la politica amministrativa<br />
dell’ultimo decennio dell’Ottocento<br />
e dei primi anni del nuovo secolo abbia<br />
conosciuto a <strong>Cagliari</strong> un contrasto rigoroso<br />
fra le due storiche fazioni: i bacared<strong>di</strong>ani<br />
(ere<strong>di</strong> in certo modo anche dell’area <strong>di</strong> consenso<br />
dell’on. Francesco Salaris, deceduto nel<br />
1900) ed i fedeli a Francesco Cocco Ortu, più<br />
volte potente ministro.<br />
Così pure il contrasto<br />
strettamente ideologico<br />
fra l’ambiente liberale<br />
e quello del gruppo dei<br />
guelfi intransigenti, ai<br />
quali si è fatto cenno, è<br />
il più delle volte sfumato<br />
nella convergenza dettata dal superiore interesse<br />
municipale. In altre parole: sia la maggioranza<br />
“politica” espressa soprattutto nella<br />
elezione del sindaco e della giunta da parte del<br />
Consiglio comunale, sia la coalizione a sostegno<br />
dei vari provve<strong>di</strong>menti amministrativi <strong>di</strong><br />
competenza locale hanno visto orientamenti<br />
spesse volte, o il più delle volte, convergenti.<br />
Assessore in pianta stabile, come detto, per un<br />
decennio circa prima dello scoppio dei moti<br />
del “maggio rosso” cagliaritano e al debutto<br />
elettorale amministrativo delle formazioni<br />
“popolari” più o meno antisistema (socialisti,<br />
ra<strong>di</strong>cali e repubblicani), Nobilioni è fra i pro-<br />
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<strong>Sardegna</strong> <strong>Economica</strong> 1/<strong>2011</strong><br />
tagonisti <strong>di</strong> una politica civica che si sviluppa<br />
su equilibri tutto sommato sal<strong>di</strong> perché “<strong>di</strong><br />
classe”, anche come effetto <strong>di</strong> una legge che<br />
riconosce l’elettorato attivo a ceti acculturati e<br />
fiscalmente rispondenti escludendo da esso le<br />
quote sociali marginali.<br />
Riformista moderato, interessato certamente<br />
più alla concretezza dell’amministrazione<br />
(che non si priva peraltro dei suoi orizzonti<br />
ideali) piuttosto che alle verticalità dottrinarie,<br />
egli è chiamato ad occuparsi, nel tempo,<br />
<strong>di</strong> tutto: della nuova urbanistica citta<strong>di</strong>na (si<br />
registrano <strong>di</strong>versi suoi interventi su cantieri<br />
e<strong>di</strong>li, gli allineamenti nell’area fra la stazione<br />
ferroviaria e l’antico bastione <strong>di</strong> Sant’Agostino,<br />
ecc.), <strong>degli</strong> svincoli cauzionali all’impresa<br />
che ha abbattuto le catapecchie ai pie<strong>di</strong> del<br />
bastione e lastricato e collocato chiaviche in<br />
mezza città, dell’appalto quinquennale della<br />
nettezza urbana, dei rifacimenti nelle storiche<br />
parrocchie <strong>di</strong> Sant’Avendrace, San Lucifero e<br />
l’Annunziata, delle tarif-<br />
fe daziarie, dell’erezione<br />
Municipalista e pragmatico <strong>di</strong> un mercato dei cerea-<br />
si impegna con convinzione nel progetto<br />
li, dei finanziamenti alle<br />
“solo amministrazione, niente politica”<br />
cucine economiche, del<br />
ritenendo che il Comune abbia bisogno<br />
prezziario del pane, e<br />
<strong>di</strong> buoni e onesti amministratori<br />
ancora della trasformazione<br />
<strong>di</strong> alcuni legati <strong>di</strong><br />
beneficenza, della riforma dello statuto organico<br />
del Monte <strong>di</strong> Pietà, e così via elencando.<br />
Certamente un salto <strong>di</strong> qualità si registra nella<br />
partita elettorale dell’estate 1910. In primo<br />
luogo c’è il suo protagonismo – questa volta<br />
su un fronte piuttosto politico (non partitico<br />
però) – nell’agitazione legale, ovverosia nella<br />
vertenza con il governo a proposito della questione<br />
dei trasporti marittimi e ferroviari fra<br />
continente e <strong>Sardegna</strong> e viceversa. In quanto<br />
presidente (<strong>di</strong>missionario anche lui per protesta)<br />
della Camera <strong>di</strong> Commercio, copresiede<br />
– con Giovanni Marcello per il Comune e<br />
Virgilio Piga per la Provincia – il comitato che