Sardegna Economica, N. 1/2011 - Università degli studi di Cagliari.
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la loro formazione scolastica con la conseguenza<br />
<strong>di</strong> generare maggiori costi per la formazione<br />
<strong>di</strong> base del personale, costi che andrebbero<br />
sostenuti invece dalle strutture scolastiche, si<br />
da permettere alle imprese l’investimento delle<br />
stesse risorse in percorsi <strong>di</strong> formazione specialistici,<br />
con indubbio vantaggio per l’impresa<br />
in prima battuta e per l’economia generale nel<br />
complesso.<br />
É in questo sistema contorto che si sviluppano<br />
poi fenomeni ascrivibili ad una sorta <strong>di</strong> parentopoli,<br />
nella quale la ricerca del lavoro avviene<br />
attraverso reti amicali e informali, portando a<br />
delle degenerazioni quanti-qualitative sia nella<br />
effettiva necessità <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> forza lavoro,<br />
che nella qualità del lavoro stesso.<br />
L’obiettivo che si pone il piano in <strong>di</strong>scussione è<br />
quello <strong>di</strong> potenziare la rete <strong>degli</strong> operatori, autorizzati<br />
o accre<strong>di</strong>tati presenti sul mercato del lavoro,<br />
contrastare i canali informali che operano<br />
al <strong>di</strong> fuori del sistema, rilanciare la borsa continua<br />
nazionale del lavoro e favorire l’attività <strong>di</strong><br />
orientamento al lavoro e <strong>di</strong> vero e proprio career<br />
service <strong>di</strong>rettamente all’interno <strong>degli</strong> istituti scolastici<br />
e delle università, sfruttando così a dovere<br />
la posizione privilegiata <strong>degli</strong> istituti <strong>di</strong> istruzione<br />
e formazione nell’in<strong>di</strong>care alle aziende i<br />
giovani in possesso del curriculum scolastico e<br />
universitario più adatto al profilo ricercato.<br />
Opportuna appare a questo scopo anche la recente<br />
riorganizzazione <strong>degli</strong> istituti <strong>di</strong> istruzione<br />
secondaria prevista dal Ministro Gelmini,<br />
riforma contestata che prevede sei licei, due tipi<br />
<strong>di</strong> istituti tecnici sud<strong>di</strong>visi in un<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>rizzi, e<br />
due tipi <strong>di</strong> istituti professionali, sud<strong>di</strong>visi in sei<br />
in<strong>di</strong>rizzi.<br />
All’interno <strong>di</strong> questa linea prioritaria, tra gli<br />
attori istituzionali, è sicuramente possibile inserire<br />
le Camere <strong>di</strong> Commercio, le quali possono<br />
tranquillamente porsi come me<strong>di</strong>atori tra<br />
il mondo delle imprese e quello delle scuole,<br />
agendo da promotore e “raccoglitore <strong>di</strong> offerta”<br />
<strong>di</strong> tirocini formativi e agendo da portavoce<br />
Dialoghi & Confronti<br />
presso gli istituti tecnici e le facoltà universitarie,<br />
che rappresentano le principali fonti <strong>di</strong><br />
domanda .<br />
2. Rilanciare l’istruzione<br />
tecnico-professionale<br />
Una recente ricerca effettuata da Unioncamere<br />
e Ministero del Lavoro ha denunciato la carenza<br />
<strong>di</strong> figure professionali all’interno delle settore<br />
artigiano. In particolare emerge la <strong>di</strong>fficoltà<br />
del settore nel reperimento <strong>di</strong> manodopera,<br />
me<strong>di</strong>amente pari al 36% delle circa 98mila assunzioni<br />
non stagionali previste, ma che raggiunge<br />
anche il 70% e oltre per alcuni profili.<br />
La ricerca mette in luce un altro grave limite<br />
del nostro Paese nella competizione internazionale,<br />
rappresentato dalla mancanza <strong>di</strong> profili<br />
tecnici e professionali interme<strong>di</strong> e superiori.<br />
Si assiste così al paradosso <strong>di</strong> imprese che non<br />
trovano la forza lavoro qualificata <strong>di</strong> cui hanno<br />
bisogno per competere sui mercati internazionali<br />
e <strong>di</strong> giovani in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione<br />
o sotto-occupazione perché dotati <strong>di</strong><br />
competenze che non servono al mercato del<br />
lavoro o che, comunque, risultano spen<strong>di</strong>bili<br />
unicamente in settori e ambiti a bassa crescita<br />
occupazionale.<br />
Come si è avuto modo <strong>di</strong> accennare in precedenza,<br />
si cerca <strong>di</strong> ovviare a questa stortura<br />
riformando l’istruzione tecnica, abolendo gli<br />
innumerevoli corsi sperimentali privi <strong>di</strong> una<br />
effettiva utilità da un punto <strong>di</strong> vista della preparazione<br />
del giovane per il mercato del lavoro<br />
e concentrando gli sforzi educativi verso pochi<br />
corsi professionalizzanti. In accordo con<br />
la strategia <strong>di</strong> Lisbona (basata sulla collaborazione<br />
tra Commissione e Stati membri) si cercherà<br />
<strong>di</strong> sviluppare le competenze nelle quali<br />
ciascun Paese presenta le maggiori eccellenze<br />
e possibilità <strong>di</strong> crescita, investendo le risorse in<br />
settori chiave e maggiormente red<strong>di</strong>tizi. É più<br />
che scontato, infine, che sarà necessario un notevole<br />
sforzo economico per adeguare la rete<br />
<strong>Sardegna</strong> <strong>Economica</strong> 1/<strong>2011</strong><br />
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