Piano pluriennale di sviluppo socio-economico della Comunità ...

? realizzare vie di circonvallazione dei vari paesi. Qui ha ruolo di priorità lo scavalcamento di
Bormio, che permetterà di dare un assetto paesaggisticamente decoroso all'uscita della
galleria a valle di Bormio, e quindi alla circonvallazione di Bormio stesso. A questo proposito,
sembra necessaria una attenta presa di posizione in ordine alle ipotesi-proposte che anche
questa rilevazione ha messo in evidenza.
Ma si propone anche di dare corso ad un ripensamento generale di tutto il sistema stradale
dell'Alta Valtellina, con riferimento sia alle "vie principali di transito", sia alla "viabilità interna". Si
propone un "ripensamento coraggioso", capace di "mettere in circolo e in rete" l'intera viabilità, da
definirsi in ottica di programmazione strategica e da realizzarsi gradualmente, fors'anche
guardando:
· ad un ingresso, in Alta Valtellina, di una linea ferroviaria;
· ad un collegamento con traforo verso l'Alto Adige (via Stelvio), e verso la Valle Camonica
(via Mortirolo);
· ad un raddoppio della "Galleria della Drossa", con un ripensamento strategico su questo asse
viabilistico, che interessi l'intera Alta Valtellina e i rapporti della stessa con l'Engadina.
2.8 TEMI VARI
La ricognizione sulle opinioni espresse negli incontri ha spaziato in tutto il panorama dell'Alta
Valtellina. Su una notevole quantità di temi si è detto nei paragrafi precedenti; ci sono però altri
argomenti, certamente non secondari rispetto a quelli già esposti, che completezza di quadro esige
siano richiamati, sia pure per punti variamente segnalati.
I RIFIUTI (URBANI E NON): si riconosce che costituiscono un autentico problema, per se
stessi e per i costi che comportano. In proposito, è diffusa l'opinione di dare corso ad una
raccolta e ad uno smaltimento dei rifiuti che, nel limite del possibile e del conveniente, si
mantengano entro l'ambito dell'Area. Si sostiene particolarmente, infatti, che proprio a livello di
Area è possibile attuare efficaci iniziative per ridurre i quantitativi di rifiuti, per una differenziazione
spinta della raccolta, per un sempre più diffuso smaltimento familiare. Il tutto con forte riduzione di
costi per il cittadino.
IL PATRIMONIO EDILIZIO RECUPERABILE: si afferma che esso, particolarmente nei piccoli
e dispersi agglomerati, è di una consistenza la cui entità non è ancora stata misurata, ma che è
notevole. Si afferma anche che, oggi, è diffusa una autentica "cultura del recupero". Per questo, il
graduale recupero di questo patrimonio, senza creare problemi all'ambiente, porterebbe notevoli
benefici alla vita economica e sociale locale. Tale recupero, però, deve essere favorito: da norme
di buon senso ed attuabili, da procedure snelle, anche da incentivi e benefici finanziari ove
opportuno e possibile.
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