Piano pluriennale di sviluppo socio-economico della Comunità ...
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? le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accessibilità, <strong>di</strong> trasporti pubblici e <strong>di</strong> comunicazioni;<br />
? la carenza <strong>di</strong> manodopera in termini quali-quantitativi rispetto alla domanda delle imprese;<br />
? l'in<strong>di</strong>vidualismo, che rende <strong>di</strong>fficili le iniziative <strong>di</strong> collaborazione fra imprese, <strong>di</strong> cooperazione,<br />
<strong>di</strong> consorziamento.<br />
Il processo programmatorio impone allora <strong>di</strong>:<br />
? avviare un "PATTO D'AREA" per non arrestare la crescita economica dell'Area, come<br />
del resto è già stato sperimentato in altre zone d'Italia (il richiamo è al "Patto territoriale o<br />
d'area" già delineato al Sotto-progetto 2.2 per l'occupazione). Il "Patto" intercorre fra enti<br />
pubblici, imprese e forze sociali in grado <strong>di</strong> mobilitare risorse <strong>economico</strong>-finanziarie,<br />
tecnologiche e professionali, interne ed esterne all'Area, su obiettivi ed operazioni con<strong>di</strong>visi;<br />
? pre<strong>di</strong>sporre politiche settoriali, in logica <strong>di</strong> "filiera", sia affermando che, per l'economia<br />
dell'Area, è concretamente fondato il principio <strong>della</strong> "inter<strong>di</strong>pendenza delle attività", quale<br />
strumento <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, sia, operativamente, per:<br />
l'ambiente, inteso qui come attività economica, presente in tutta l'Area. Proprio l'ambiente,<br />
nella sua interezza, ma anche nella sua delicatezza e fragilità, è da considerare la risorsa ed<br />
insieme il contenitore <strong>di</strong> ogni attività e <strong>di</strong> ogni prospettiva <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, sia essa a valenza<br />
turistica, o ricreativa, o d'impresa in genere.<br />
A questo proposito, il <strong>Piano</strong> afferma l'importanza <strong>di</strong> impostare un ripensamento generale <strong>della</strong><br />
presenza dell'attività idroelettrica nell'Area, elaborando, anche attraverso uno specifico<br />
"Accordo <strong>di</strong> programma" che coinvolga l'Azienda Energetica Municipale Milanese - AEMM,<br />
concrete strategie <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e sociale;<br />
il turismo, da intendersi come <strong>di</strong>fferenziato e <strong>di</strong>ffuso, e come un'attività produttiva<br />
assolutamente primaria perché congeniale con l'intera Area;<br />
la piccola impresa, da attuare prevalentemente in "piccole aree" appositamente attrezzate,<br />
infrastrutturate e dotate <strong>di</strong> incentivi;<br />
l'artigianato <strong>di</strong> produzione, recuperando il massimo <strong>di</strong> attività tra<strong>di</strong>zionali ed introducendo<br />
anche lavorazioni nuove. A tale proposito, il <strong>Piano</strong> recupera le in<strong>di</strong>cazioni progettuali dello<br />
"Stu<strong>di</strong>o sull'artigianato <strong>di</strong> produzione" effettuato recentemente dalla <strong>Comunità</strong> Montana, e<br />
conferma l'opportunità:<br />
* <strong>di</strong> dare vita, nell'Area, ad una "Consulta locale dell'Artigianato", per seguire e sviluppare<br />
questo comparto produttivo;<br />
* <strong>di</strong> creare una "Area artigianale dell'Alta Valtellina", ritenuta necessaria sia per la<br />
sopravvivenza delle realtà esistenti, sia per favorire l'eventuale <strong>sviluppo</strong> del settore;<br />
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