Piano pluriennale di sviluppo socio-economico della Comunità ...
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? vuole assolutamente perseguire uno "<strong>sviluppo</strong> sostenibile", perché questo tipo <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong><br />
non solo consente un serio e sano equilibrio fra ambiente, economia ed infrastrutture, ma<br />
anche perché presuppone che la società locale, nelle sue <strong>di</strong>verse componenti, è capace ed in<br />
grado <strong>di</strong> sostenere questo tipo <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>, oggi e in futuro, ritenendolo con<strong>di</strong>visibile e<br />
con<strong>di</strong>viso, adeguato e coerente con i propri interessi e con le aspettative <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>;<br />
? persegue ancora la "qualità dello <strong>sviluppo</strong>", che si concretizza in qualità dell'ambiente,<br />
<strong>della</strong> vita, del lavoro, cioè in progetti ed interventi selezionati, rispetto ai tra<strong>di</strong>zionali parametri<br />
<strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> fondati sulla quantità;<br />
? privilegia il "sostegno all'Area nel suo complesso" anziché nei suoi soggetti singoli,<br />
persone, organismi o opere (fatte salve, ovviamente, le situazioni <strong>di</strong> evidente eccezionalità, e<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> breve durata), evitando così il sorgere e il consolidarsi <strong>di</strong> una <strong>di</strong>pendenza culturale e<br />
<strong>di</strong> comportamenti, prima ancora che economica;<br />
? ha <strong>di</strong> mira uno "<strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong>ffuso in tutta l'Area", in grado <strong>di</strong> valorizzare le specifiche<br />
potenzialità e vocazioni locali, riducendo i rischi <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong> compromissione territoriali ed<br />
ambientali <strong>di</strong> alcune pur necessarie polarizzazioni delle attività (residenziali, industriali,<br />
artigianali, turistiche, commerciali, <strong>di</strong> servizio, e così via).<br />
In questo quadro complessivo, può acquistare un significato particolare ipotizzare e proporre<br />
un'analisi specifica, che, offrendo il territorio dell'intera Alta Valtellina, si prefigga <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un<br />
pacchetto <strong>di</strong> occasioni per dare attuazione all'art. 14 <strong>della</strong> legge 97/1994 (la "Nuova legge sulla<br />
montagna"), dove si apre la possibilità <strong>di</strong> "decentrare nei comuni montani attività e servizi dei<br />
quali non è in<strong>di</strong>spensabile la presenza in aree metropolitane, quali istituti <strong>di</strong> ricerca,<br />
laboratori, università, musei, infrastrutture culturali, ricreative e sportive, ospedali<br />
specializzati, case <strong>di</strong> cura ed assistenza". E questo affidando alla Pubblica Amministrazione il<br />
compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre "gli stanziamenti finanziari necessari".<br />
I PROGETTI" proposti dal <strong>Piano</strong> si basano su queste con<strong>di</strong>zioni e le vogliono sviluppare ed<br />
inserire nella realtà dell'Alta Valtellina, col proposito <strong>di</strong> perseguire il suo <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong> e<br />
sociale.<br />
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