Piano pluriennale di sviluppo socio-economico della Comunità ...
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A questo patrimonio sono riconosciuti tutti i requisiti per costituire e rappresentare la<br />
vita e l'essenza dell'Area. Determina allora la "risorsa prima" sulla quale si fonda e si<br />
articola un "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>economico</strong>-sociale".<br />
E' quin<strong>di</strong> semplice constatare che:<br />
? da un lato, un <strong>Piano</strong> centrato sulle risorse significa un <strong>Piano</strong> ra<strong>di</strong>cato nel luogo dove le risorse<br />
stesse si presentano, e in questo luogo vivono e operano persone e comunità;<br />
? dall'altro, un <strong>Piano</strong> non può che avere l'obiettivo <strong>di</strong> consentire alla gente <strong>di</strong> vivere meglio e <strong>di</strong><br />
affrontare il futuro con fiducia sempre maggiore; obiettivo che si coniuga con quello <strong>di</strong> fare in<br />
modo che l'Area si collochi entro contesti più ampi, aperti all'esterno, certamente anche<br />
esercitando un coor<strong>di</strong>nato potere d'attrazione e <strong>di</strong> competizione.<br />
L'OBIETTIVO DEL PROGETTO, allora, è quello <strong>di</strong> sperimentare e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare in concreto<br />
le possibilità <strong>di</strong> uno "<strong>sviluppo</strong> compatibile e sostenibile" attraverso la valorizzazione <strong>di</strong> queste<br />
risorse, con interventi che non solo non pregiu<strong>di</strong>chino le risorse stesse, ma concorrano alla loro<br />
<strong>di</strong>fesa ed alla loro valorizzazione.<br />
Il Progetto, pertanto, non si pone nell'ottica <strong>di</strong> una rigida vincolistica del territorio, ma in quella<br />
dell'autentica gestione del patrimonio ambientale e culturale, in linea <strong>di</strong> rigore politico, culturale e<br />
amministrativo.<br />
Ma, prioritariamente, è un patrimonio che va conosciuto, messo a fuoco nelle sue componenti e<br />
connotazioni, pianificato nel suo possibile <strong>sviluppo</strong>. Cominciare ad avviare, allora, una<br />
pianificazione dello <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> questo territorio montano, richiede il dare corso ad una gestione<br />
integrata delle risorse naturali e, in previsione ed all'occorrenza, delle emergenze. Per questo un<br />
<strong>di</strong>segno programmatorio deve prevedere:<br />
? l'acquisizione sistematica <strong>di</strong> dati, che abbraccino tutte le varie componenti del territorio e le<br />
loro complesse interazioni;<br />
? il far provenire i dati da un "sistema" appositamente creato, che sia il supporto alle decisioni<br />
per, appunto, la gestione integrata delle risorse naturali e delle emergenze.<br />
E' attivare un processo che porti all'impianto <strong>di</strong> un "sistema <strong>di</strong> supporto alle decisioni (SSD)",<br />
del quale l'intera area <strong>della</strong> catena alpina va sentendo la necessità, come hanno messo in evidenza<br />
gli stu<strong>di</strong> più recenti, compreso il "<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> ricostruzione e <strong>sviluppo</strong> <strong>della</strong> Valtellina" prodotto dalla<br />
legge 102/1990. E questo particolarmente perché l'area dell'Alta Valtellina:<br />
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