Storie di ali zampe piume becchi e pinne... : scene di ... - IDEAnagni
Storie di ali zampe piume becchi e pinne... : scene di ... - IDEAnagni
Storie di ali zampe piume becchi e pinne... : scene di ... - IDEAnagni
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
I'estroversione, che inibisce qualsiasi pulsione a buttarsifuori, a provare, a desiderare<br />
<strong>di</strong> costruirsi una propria storia, e non accende la voglia dí contatto, ma Ia<br />
paura del contatto >>o La nafura, in questo senso, si rivela essere molto importante<br />
per la crescita psicologica del b.no in quanto lo porta a superare la <strong>di</strong>ffidenza che<br />
nutre verso la realtà esterna. La paura del <strong>di</strong>verso, <strong>di</strong> ciò che non si conosce, del<br />
mondo esterno va trasformata a contatto con la natura. L'unico modo per superarla<br />
sta proprio nel prendere consuetu<strong>di</strong>ne con la <strong>di</strong>versità, in ogni forma essa si presenti.<br />
Dare la possibilità <strong>di</strong> scoprire la natura e <strong>di</strong> avvicinarsi ad essa permette quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
portare il b.no sulla strada dell'estroversione e dell'apertura al mondo. Per accogliere<br />
completamente ciò che ci viene trasmesso dalla natura è necessario uscire da sé<br />
stessi, respirare la realtà esterna, farla passare attraverso i propri circuiti ment<strong>ali</strong>.<br />
Quasi tutti i benefici che derivano dal rapporto con la natura sono legati all' >, alla capacità <strong>di</strong> partecipare empaticamente: educare alla partecipazione porta<br />
ad una maggior serenità interiore. Inoltre, è grazie alla partecipazione che il b.no<br />
potrà poi accedere al mondo della fantasia e della creatività. La creatività infatti<br />
nasce da un bisogno <strong>di</strong> comunicare con la realtà esterna ad un livello superiore e si<br />
nutre delle conoscenze vissute. Per favorire e sviluppare questo rapporto empatico<br />
con la natura è essenziale frequentarla in modo attivo fin dai primi anni <strong>di</strong> vita.<br />
Infatti noi viviamo veramente la natura solo quando essa <strong>di</strong>venta parte <strong>di</strong> noi, quando<br />
I'accogliamo nella nostra sfera emozionale.<br />
2.1.2. Che tipo <strong>di</strong> approccio nella scoperta della natura?<br />
Il rapporto, l'esperienza con la natura è un'occasione unica a livello educativo. La<br />
natura è fonte <strong>di</strong> informazioni e conoscenzema è altrettanto fonte <strong>di</strong> energia e nutrimento:<br />
attraverso la sua ricchezza <strong>di</strong> forme, suoni, coiori, attraverso la sua bellezza<br />
e la sua armonia contribuisce ad <strong>ali</strong>mentare il nostro colpo e la nostra anima. In<br />
questo senso può favorire uno sviluppo psicofisico armonioso, se I'approccio ad<br />
essa avviene in modo adeguato. Non basta infatti offrire delle esperienze, bisogna<br />
anche interrogarsi sulle modaiità <strong>di</strong> approccio alla natura: un approccio sbagliato<br />
può infatti rivelarsi altamente <strong>di</strong>seducativo.<br />
Ritengo importantissimo che il primo approccio che il b.no ha con la natura debba<br />
essere in<strong>di</strong>menticabile. Bisogna permettere al b.no <strong>di</strong> scoprire la natura in tutto il<br />
suo splendore. Solo in questo modo il b.no ricercherà altre esperienze e contattir..<br />
solo così supererà la <strong>di</strong>ffidenza e comincerà ad amare la natura.<br />
I b.ni apprezzano molto la natura (se non si sono creati dei pregiu<strong>di</strong>zi attraverso i<br />
genitori o la scuola...), vivono gli ambienti e tutti gli elementi natur<strong>ali</strong> come aventi<br />
una loro espressività. Inoltre sono molto interessati agli anim<strong>ali</strong> che si possono<br />
incontrare, per esempio, nel bosco. E non solo...ogni cosa, ogni elemento è fonte <strong>di</strong><br />
'R.MARCHESINI,<br />
Natura e pedasogia. ed. Theoria, p. 69