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Storie di ali zampe piume becchi e pinne... : scene di ... - IDEAnagni

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esempio nella nostra società la vista è stata maggiormente sviluppata...). Attraverso<br />

ogni canale, e soprattutto attraverso il canale più attivo, passano una serie <strong>di</strong> informazioni<br />

pratiche (per esempio se sentiamo una sirena veniamo informati <strong>di</strong> un pericolo<br />

e della sua loc<strong>ali</strong>zzazione spaziale, oppure trovandoci <strong>di</strong> fronte a un fiume ne<br />

percepiamo la <strong>di</strong>rezione, la larghezza, I'altezza...); non tutti gli stimoli percettivi<br />

presenti nell'ambiente ci toccano però. Nel mondo esterno ci sono moltissimi elementi<br />

<strong>di</strong> cui non teniamo conto. Selezioniamo infatti gli stimoli provenienti<br />

dall'esterno e solo ciò che ci interessa e ci colpisce si trasforma in informazione. E<br />

quin<strong>di</strong> solo attraverso un atteggiamento attivo che le percezioni entrano a far parte<br />

della nostra costruzione della realtà. Educare alla percezione significa attivare<br />

l'attenzione per non lasciarsi sommergere nella marea <strong>di</strong> stimoli presenti<br />

nell'ambiente esterno. Educare a percepire vuoi <strong>di</strong>re favorire un'integrazione più<br />

completa fra in<strong>di</strong>viduo e realtà. A questo proposito Piaget" afferma che la relazione<br />

fra la realtà e f in<strong>di</strong>viduo (alla base della crescita della persona) dà luogo ad equilibri<br />

che si assestano <strong>di</strong> volta in volta su <strong>di</strong>versi livelli (assimilazione e accomodamento).<br />

In un primo tempo il b.no si limita ad un'imitazione sensorio-motrice: predominano<br />

le sensazioni, le manipolazioni, i movimenti...ed è con questi strumenti<br />

che la realtà viene assimilata. Lavorando con un gruppo <strong>di</strong> bambini in cui il numero<br />

<strong>di</strong> bambini del I e del II livello è elevato sarà importante tenere presente della necessità<br />

dei bambini <strong>di</strong> esplorare, manipolare, inoltre molto probabilmente osservando<br />

le mod<strong>ali</strong>tà <strong>di</strong> evocazione dei bambini potrò notare una tendenza ad usare come<br />

canale <strong>di</strong> espressione quello del movimento.<br />

Dai quattro anni circa I'imitazione viene interiorizzata (formazione <strong>di</strong> immagini,<br />

simboli concreti, "schemi o copie riassuntive dell'immagine percepita"). Questa<br />

fase simbolica è significativa: il b.no può operare delle trasposizioni, "giocare" con<br />

i simboli e combinarli per ottenere rappresentazioni più ampie e articolate. Questi<br />

simboli concreti non svaniscono con I'infanzia, non cedono completamente il passo<br />

ai linguaggi convenzion<strong>ali</strong> che subentrano in seguito (intelligenza riflessa, astrazione,<br />

segni convenzion<strong>ali</strong>). Questi simboli continuano ad essere alla base delle creazioni<br />

e nutrono f immaginazione.<br />

Ritengo importante, soprattutto nel periodo della S.I., offrire ai b.ni delle esperienze<br />

percettive che tengano in considerazione tutti i sensi per avere un bagaglio <strong>di</strong> esperienze<br />

che contribuisca a costruire una visione della realtà ricca e sfaccettata.<br />

Le percezioni danno delle emozioni molto intense e contribuiscono quin<strong>di</strong> a dare<br />

corporeità all'esperienza. Ciò che proviamo con le nostre mani, che ve<strong>di</strong>amo con i<br />

nostri occhi, che annusiamo o gustiamo sarà qualcosa che ci toccherà in modo più<br />

<strong>di</strong>retto e profondo (a livello affettivo) e che quin<strong>di</strong> ci resterà maggiormente impresso:<br />

tramite le sensazioni vissute si impara a conoscere e a conoscersi meglio. Troppo<br />

spesso, nella nostra società, si tende a separare e <strong>di</strong>videre le esperienze e gli<br />

" J.PIAGET, cit.in M. DELLA CASA, Voci suoni rumori. ed. La scuola, Brescia 1986, p. l4<br />

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