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Inventario - Carte da legare

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sono, sieno inscritti sul ruolo delle imposte 12 .<br />

Le preoccupazioni delle pubbliche autorità, dunque, sia pure a partire <strong>da</strong>l 1889,<br />

miravano a stabilire una procedura di estrema garanzia. Tra le formalità richieste,<br />

di non secon<strong>da</strong>ria importanza era la dichiarazione di responsabilità dei medici e la<br />

produzione dei documenti attinenti alla storia nosologica del singolo ammalato, già<br />

all’atto della richiesta di ricovero. E’ evidente che tali documenti erano funzionali<br />

all’accertamento cautelativo-preventivo delle reali condizioni degli individui destinati<br />

alla reclusione manicomiale, tesi a delimitare al massimo il perimetro degli<br />

abusi e delle deviazioni possibili.<br />

1.2 Altro punto su cui è opportuno fare delle considerazioni in questa sede, sono<br />

gli aspetti relativi alla competenza delle spese. Prima dell’Unità, nello Stato sabaudo,<br />

la legge comunale stabiliva che le spese per il mantenimento dei folli erano<br />

per una metà a carico dei comuni di residenza, per l’altra metà a carico dei parenti<br />

degli infermi di mente. Dopo il 1860, durante i lavori preparatori per le leggi di unificazione<br />

amministrativa, si ritenne opportuno trasferire questo onere a carico<br />

della Provincia, in quanto non sempre era facile individuare il Comune di appartenenza<br />

dei folli. In secondo luogo, nei casi in cui più abitanti di uno stesso Comune<br />

fossero colpiti <strong>da</strong> infermità, l’amministrazione comunale poteva trovarsi nell’impossibilità<br />

di sopperire alle spese per l’esiguità dei bilanci. Questi inconvenienti - si<br />

ritenne - potevano essere superati trasferendo la competenza <strong>da</strong>l Comune alla Provincia,<br />

poiché<br />

le eventualità ripartite su un maggior numero di individui sono più facilmente previste<br />

e, quand’anche ecce<strong>da</strong> le previsioni, la spesa che possa sopravvenire pel mantenimento dei<br />

maniaci non turberà l’equilibrio delle entrate e delle spese provinciali 13 .<br />

La proposta venne recepita nella legge comunale e provinciale del 1865, che<br />

fissava nell’art. 174 n. 10 la competenza passiva per i folli poveri a carico delle<br />

amministrazioni provinciali territorialmente competenti. La norma, tuttavia, fissando<br />

soltanto linee generali d’intervento di spesa, diede luogo a problemi e conflitti<br />

risolti soltanto grazie alle declaratorie della giurisprudenza ordinaria e amministrativa<br />

in via interpretativa.<br />

Anche <strong>da</strong> questo punto di vista, Napoli costituisce un osservatorio interessante<br />

di analisi. Difatti, fu proprio grazie alle attribuzioni che la legge conferiva alla Provincia,<br />

che ebbe inizio la storia del manicomio provinciale di Napoli, la cui attività<br />

cominciò con il ritiro dei folli della provincia di Napoli <strong>da</strong>l Morotrofio di Aversa<br />

nel 1871. L’amministrazione provinciale napoletana ebbe ad esperire, in diverse<br />

12 Ibidem.<br />

13 Atti del Parlamento Subalpino, Relazione della Commissione della Camera dei Deputati sulla<br />

proposta di riforma della legge del 1859 presentata <strong>da</strong>l Ministro dell’Interno, Peruzzi. Relatore il<br />

deputato Boncompagni, tornata del 20 giugno 1863.<br />

12

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