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Inventario - Carte da legare

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Con ciò voglio dire che l’attività terapeutica si svolge su due orientamenti fon<strong>da</strong>mentali:<br />

1) per le comuni affezioni non neurologiche o psichiatriche; 2) per la terapia<br />

specifica della malattia fon<strong>da</strong>mentale (psichiatrica). Non mi soffermo oltre la<br />

prima. Ho già detto che anche in questo settore tutte le provvidenze mediche e chirurgiche<br />

sono attuate, senza limitazioni di impegno e di costo.<br />

Per quanto riguar<strong>da</strong> le sindromi psichiatriche propriamente dette l’attività terapeutica,<br />

per così dire di routine, comprende:<br />

1) le terapie di shock in genere, fra le quali ha preso ed ha tuttora la predominanza,<br />

la elettroshockterapia, la più diffusa ed anche la più efficiente. In questo<br />

modo settore possiamo affermare che oltre alla applicazione larga e diffusa<br />

dell’Elettroshock classico, alla Cerletti, nel nostro Ospe<strong>da</strong>le sono state attuate <strong>da</strong><br />

parte di un nostro provetto medico, il dott. Della Pietra, delle importanti modificazioni<br />

e innovazioni di tecnica (Elettroshock frontale, di encefalico, ecc.), le quali,<br />

oltre ad eliminare alcuni inconvenienti e pericoli legati al tipo corrente, hanno effetti<br />

migliori sulle diverse manifestazioni psicopatiche cui vengono applicate.<br />

2) Piretoterapia: particolarmente indicata in alcune forme schizofreniche e<br />

terapia di elezione, con l’innesto della malaria, nelle neuropatie e nelle psicosi di<br />

origine luetica (malarioterapia).<br />

3) Insulino-shockterapia: questa terapia, fino a qualche tempo fa molto vantata<br />

e molto diffusa nei diversi ospe<strong>da</strong>li psichiatrici e case di cura, pur non perdendo<br />

il suo valore e le sue benemerenze, è oggi un po’ meno diffusa <strong>da</strong>ppertutto: e ciò<br />

sia per l’alto costo di essa, sia per i pericoli cui espone, sia per l’impegno assistenziale<br />

che richiede, quando si deve applicare, come nel caso nostro, su vasta scala.<br />

Altro elemento di fatto che limita in certo modo una più grande diffusione di essa è<br />

l’affollamento delle Sezioni, richiedendo la cura un ambiente particolare di tranquillità<br />

e di isolamento.<br />

Ma la ragione fon<strong>da</strong>mentale del minor uso che oggi si fa di questo metodo terapeutico<br />

è quella che la elettroshockterapia qui <strong>da</strong> noi, ben condotta e particolarmente<br />

con gli accorgimenti tecnici opportuni qui <strong>da</strong> noi <strong>da</strong>l Della Pietra, pur essendo di<br />

più agevole applicazione e più facilmente applicabile su gruppi numerosi di infermi,<br />

non è inferiore, negli effetti, alla cura insulinica. Anche questa, del resto, nei<br />

casi dove ha la più precisa indicazione, viene regolarmente attuata.<br />

4) Terapie del sonno: c’è una qualche confusione su questo tipo di cura negli<br />

ambienti profani, che va chiarita. La scuola Russa ha proposto e vantato alcuni anni<br />

fa una terapia cosiddetta del sonno prolungato in alcune affezioni psicopatiche;<br />

sonno prolungato ottenuto con l’uso di forti dosi di barbiturici e con altri medicamenti<br />

(i cosiddetti coktail), che si propone di tenere gli infermi sotto sonno continuo<br />

per un periodo che <strong>da</strong>i 15 – 20 giorni; aggiungendo a volte, anche la cosiddetta<br />

ibernazione artificiale, che porta i soggetti in una specie di letargo. Ora, a parte il<br />

fatto che detta terapia, per un’integrale applicazione, richiede mezzi e soprattutto<br />

condizioni di ambiente e di isolamento non facilmente realizzabili nei nostri Istituti<br />

affollati, è <strong>da</strong> rilevare che questo tipo di cura, così impegnativa, non ha <strong>da</strong>to, in<br />

massima, i risultati molto brillanti, oltre ad esporre gli infermi a notevoli pericoli (è<br />

di qualche anno fa che l’Ospe<strong>da</strong>le Psichiatrico di Bisceglie si ebbero alcuni morti,<br />

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