Inventario - Carte da legare
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ginarie, ritrovate vuote.<br />
Un primo quadro di classificazione degli atti è relativo agli anni 1872-1909,<br />
quando i folli erano ricoverati nelle strutture Arco e Sales. Con il trasferimento della<br />
sede a Capodichino nel 1909 fu utilizzata una nuova struttura classificatoria fino<br />
alla metà degli anni ’60, quando fu nuovamente modificata.<br />
Il primo titolario, oggi «<strong>Carte</strong>ggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio<br />
Sales», fu sicuramente messo a punto nel 1897 ed è stato quasi interamente<br />
ricostruito. Delle 60 categorie individuate, difatti, mancano solo quattro titoli e<br />
gli atti corrispondenti.<br />
Il secondo titolario, invece, non è stato individuato integralmente, in quanto la<br />
documentazione non ne ha permesso la completa ricostruzione. Senza dubbio, grazie<br />
allo spoglio dei registri di protocollo e ad alcune segnature originarie, le categorie<br />
certe sono la 6 (richiesta informazioni), la 7 (affari generali dell’ospe<strong>da</strong>le) <strong>da</strong>lla<br />
9 alla 16 (corrispondenti alle diverse figure del personale in servizio), la 19 (forniture),<br />
<strong>da</strong>lla 20 alla 26 (dedicate ai folli). Tra il 1964 e il 1965 con la modifica del<br />
titolario, ora «<strong>Carte</strong>ggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio di Capodichino»,<br />
ebbe luogo una sostanziale redistribuzione degli atti precedentemente<br />
accorpati in modo non omogeneo. Ad esempio nella categoria 20, dove erano collocate<br />
anche carte relative al personale, furono lasciati solo i documenti relativi ai<br />
folli, mentre le altre furono sistemate nella categoria 7. Gli atti già classificati nella<br />
categoria 7 trasmigrarono nella 1 (affari generali dell’ospe<strong>da</strong>le). Altre carte prima<br />
inserite nella categoria 20 trasmigrarono nella 21, ecc.<br />
Attualmente la documentazione è distribuita in 26 categorie. I circa 55.000 fascicoli<br />
personali dei pazienti, ospitati <strong>da</strong>l manicomio nel corso della sua storia, sono<br />
oggetto di un lavoro di sche<strong>da</strong>tura analitica, per la cui descrizione si riman<strong>da</strong><br />
all’intervento di Leonardo Musci e Giovanni Villone in questo volume..<br />
A parte, rispetto ai due precedenti carteggi, è stato collocato un nucleo interessante<br />
di fogli sciolti, prodotto tra l’aprile e il dicembre 1871, momento della nascita<br />
del manicomio provinciale, riordinato soltanto cronologicamente, in quanto non<br />
presentava nessuna congruità con le carte governate <strong>da</strong>l titolario in uso al Sales e,<br />
quindi, senza dubbio, non sottoposto alle operazioni di riordino avviate nel 1897.<br />
Uguale discorso vale per i nuclei relativi alla «Corrispondenza dei Direttori» e<br />
alla «Corrispondenza dell’assessore Cirillo», che non rivelano alcuna affinità classificatoria<br />
con il carteggio governato <strong>da</strong>l titolario in uso <strong>da</strong>l 1909 a Capodichino.<br />
Per le serie archivistiche e le loro articolazioni interne vengono <strong>da</strong>ti il titolo, gli<br />
estremi cronologici, la consistenza generale e una descrizione che dà conto delle<br />
tipologie documentarie e delle norme legislative e regolamentari di riferimento (esse<br />
purtroppo si fermano al 1920, in quanto non si è rinvenuto il testo del Regolamento<br />
approvato <strong>da</strong>lla Provincia di Napoli nel 1955, ad oggi non disponibile nemmeno<br />
presso il Centro di Documentazione della Provincia).<br />
La numerazione delle unità archivistiche non tiene conto della loro tipologia ed<br />
è riferita indifferentemente a buste, registri o fascicoli. La tipologia è messa in<br />
chiaro nel caponerie.<br />
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