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Inventario - Carte da legare

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In sostanza l’amministrazione provinciale aveva deliberato un provvedimento<br />

senza l’adeguata ponderazione che la materia avrebbe meritato, solo per risentimento<br />

verso l’amministrazione del Morotrofio di Aversa e, soprattutto, senza «riguardo<br />

alle condizioni di tanti infelici» 60 . La scelta del locale fu parimenti inopportuna.<br />

Difatti,<br />

i lavori di a<strong>da</strong>ttamento vi furono eseguiti colla massima sollecitudine, senza formalità<br />

legali per la concessione. L’urgenza, l’imprevidenza, i fatti compiuti, determinarono la<br />

Commissione sanitaria provinciale a rendere favorevole il suo parere quando, recatasi sul<br />

luogo, ebbe ad osservare la incorrispondenza del locale alla sua nuova destinazione, massime<br />

per la scarsità ed impurità dell’acqua 61 .<br />

Non solo, il Conti non poteva non rilevare che la retta giornaliera pagata per il<br />

mantenimento dei folli era prova «del nessun riguardo avuto all’interesse della<br />

Provincia» 62 .<br />

La sua relazione denunciava apertamente la gestione economica dei manicomi<br />

Arco e Sales, inficiata «<strong>da</strong> due gravissimi incidenti, la morte, nel 1879 di un segretario<br />

contabile, Dio<strong>da</strong>ti» 63 , che lasciò un vuoto di £. 484.85, oltre a £. 383.46, e «la<br />

fuga del segretario contabile De Vera, nel 1881, che lasciò un vuoto di £. 4.866,<br />

oltre a £. 492» 64 e <strong>da</strong>ll’esecuzione di tutti i lavori fatti «a soddisfazione d’interessi<br />

privati più che del pubblico servizio» 65 . Quest’ultima accusa, sia pur non circostanziata<br />

<strong>da</strong> ulteriori dettagli, lasciava intendere in modo estremamente chiaro prassi al<br />

di là o al limite della legalità. Anche laddove non si riscontravano tali elementi,<br />

l’ispezione non faceva altro che rimarcare l’incapacità e l’imprevidenza nella gestione<br />

dei fondi pubblici, sperperati in avventate e incontrollate operazioni di spesa.<br />

Avventata ed imprevidente il Conti giudicava non solo la gestione del manicomio,<br />

ma anche la stessa scelta delle ragioni istitutive del manicomio nel 1871, mettendo<br />

in risalto lo sperpero di denaro <strong>da</strong> parte della Provincia nell’approntare locali inidonei<br />

- che, inoltre, avranno un utilizzo assai limitato nel tempo - rispetto al risparmio<br />

che ne sarebbe derivato se i folli fossero stati mantenuti ad Aversa. La<br />

scelta, in ultima analisi, sosteneva il Conti, più che di giovamento ai poveri ed ignari<br />

matti, era fomite di speculazioni e prassi illegali che, nella maggior parte dei<br />

casi, erano a <strong>da</strong>nno dei contribuenti.<br />

Pesanti giudizi sull’amministrazione provinciale, e conseguentemente anche<br />

sull’amministrazione del manicomio, sono contenuti nella relazione della Real<br />

Commissione d’Inchiesta per Napoli, disposta <strong>da</strong>l governo nel 1900, la cui presidenza<br />

venne affi<strong>da</strong>ta al giurista Giuseppe Saredo, senatore e presidente del Consi-<br />

24<br />

60 Ibidem.<br />

61 Ibid., p. 90.<br />

62 Ibid., p. 92.<br />

63 Ibid., p. 94.<br />

64 Ibid., p. 95.<br />

65 Ibid., p. 237.

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