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Inventario - Carte da legare

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napoletana non inviare pazienti «criminali prosciolti, luridi o laceratori» 81 .<br />

Probabilmente furono proprio queste circostanze a far sì che si desse corso<br />

all’ampliamento di alcuni padiglioni, entrati in funzione all’inizio degli anni Trenta.<br />

Ciononostante, il problema non venne risolto a causa dell’incremento costante<br />

delle ammissioni. Tra 1936 e 1937 Sciuti chiedeva il trasferimento di circa 500 pazienti<br />

in altri manicomi, denunciando un numero di ricoveri superiore alle 2.000<br />

unità a fronte di spazi insufficienti 82 . La situazione venne affrontata in termini seri<br />

proprio a partire <strong>da</strong>l maggio 1937, quando la Prefettura comunicò la necessità espressa<br />

<strong>da</strong>l Ministero della Guerra di sfollare <strong>da</strong>lle città capoluogo di provincia i<br />

ricoverati <strong>da</strong>gli ospe<strong>da</strong>li, <strong>da</strong>i manicomi e <strong>da</strong>lle colonie infantili permanenti ai fini<br />

della protezione antiaerea in caso di guerra 83 . Venne preparato un progetto dettagliato<br />

di sfollamento, con il trasferimento di numerosi pazienti in altre strutture<br />

psichiatriche e di reperimento e ristrutturazione di altri edifici nei dintorni di Napoli.<br />

Complessivamente tra 1937 e 1943 furono trasferiti 717 uomini e 766 donne.<br />

Lo scoppio della guerra, tuttavia, determinò un periodo estremamente duro e<br />

difficile, poiché la riduzione di personale sanitario e di assistenza chiamato alle<br />

armi 84 , la riduzione di generi alimentari 85 e di medicinali determinò notevoli difficoltà<br />

terapeutiche e gravissimi disagi ai degenti ricoverati. Difatti, ad onta della segnaletica<br />

convenzionale internazionale di protezione, la struttura ebbe a soffrire<br />

delle frequentissime incursioni aeree nemiche 86 . I <strong>da</strong>nni maggiori furono riportati<br />

<strong>da</strong>ll’Osservazione Donne, <strong>da</strong>lle sezioni V e VI sesta donne, <strong>da</strong>l lazzaretto, <strong>da</strong>lla<br />

chiesa, <strong>da</strong>lla V sezione uomini, <strong>da</strong>i corridoi e <strong>da</strong>i giardini. Si ha notizia di alcuni<br />

padiglioni quasi distrutti <strong>da</strong>i mitragliamenti aerei 87 . Particolarmente grave fu il<br />

bombar<strong>da</strong>mento del 30 maggio 1943 88 .<br />

L’8 ottobre 1943 le truppe anglo-americane penetravano nell’ospe<strong>da</strong>le occupando<br />

il padiglione Principe di Piemonte, lo spiazzo antistante la struttura, i viali e<br />

i terreni destinati alla coltivazione. La presenza degli alleati nella struttura è ancora<br />

segnalata l’11 settembre 1946.<br />

Poco sappiamo sulle vicende legate al periodo della ricostruzione postbellica.<br />

Certamente l’ospe<strong>da</strong>le usufruì degli aiuti provenienti <strong>da</strong>l piano Marshall 89 . Nel<br />

81<br />

I folli trasferiti al manicomio di Nocera furono ritirati nel 1925 e trasferiti a Villa Russo a Miano,<br />

a seguito dell’intervenuto sovraffollamento della struttura ospite e della richiesta di aumento della<br />

retta giornaliera a £. 13 che l’amministrazione napoletana non si rese disponibile a pagare. Su tale<br />

argomento si ve<strong>da</strong> AOLB, <strong>Carte</strong>ggio Capodichino, b. 2193, fasc. 3873.<br />

82<br />

Particolarmente allarmata la lettera dell’8 luglio 1936, nella quale Sciuti denunciava 2167 pazienti<br />

di cui 1277 uomini e 888 donne, 405 dei quali dormivano su letti a terra: AOLB, <strong>Carte</strong>ggio Capodichino,<br />

b. 2193, fasc. 3871.<br />

83<br />

Ibidem.<br />

84<br />

Sull’argomento si ve<strong>da</strong> AOLB, <strong>Carte</strong>ggio Capodichino, b. 2037, fasc. 737.<br />

85<br />

Ibid., b. 2024, fascc. 657 e 660.<br />

86<br />

Ibid., b. 2024, fascc. 661 e 663.<br />

87<br />

Ibid., b. 2185, fasc. 3811, «Risposte al questionario inviato <strong>da</strong>lla Società Italiana di Psichiatria<br />

<strong>da</strong> presentare al Congresso dell’ottobre 1946 a Roma, per la relazione illustrativa delle vicende superate<br />

<strong>da</strong>lle strutture psichiatriche durante la guerra 1940-1945».<br />

88<br />

Ibid., b. 2024, fasc. 663.<br />

89 Ibid., b. 2024, fascc. 668 e 671.<br />

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