Inventario - Carte da legare
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1. Aspetti della legislazione psichiatrica italiana <strong>da</strong>l 1860 ai giorni nostri<br />
1.1 L’attenzione verso il patrimonio documentario afferente alla storia della<br />
psichiatria italiana è un’acquisizione culturale e storiografica recente, promossa <strong>da</strong>l<br />
rinnovamento psichiatrico avviatosi con l’emanazione della l. 13 maggio 1978 n.<br />
180, fonte di profondi cambiamenti e del complessivo riassetto organizzativo delle<br />
istituzioni sanitarie del settore. Essa ha <strong>da</strong>to luogo, infatti, ad un approccio fon<strong>da</strong>mentalmente<br />
nuovo alla malattia mentale, stimolando la trasformazione<br />
dell’intervento pubblico <strong>da</strong> mera forma di controllo sociale dell’alienato verso un<br />
più generale recupero della salute e prevenzione della malattia. Ciò, di conseguenza,<br />
ha determinato la modifica sostanziale dell’azione delle istituzioni sanitarie,<br />
non più orientata all’ospe<strong>da</strong>lizzazione, bensì all’intervento e all’espansione dei servizi<br />
territoriali. Le trasformazioni avviate con quella riforma hanno <strong>da</strong>to adito ad<br />
innovative e profonde riflessioni culturali sugli itinera clinici della psichiatria e<br />
delle relative metodologie terapeutiche. La temperie generata <strong>da</strong>lla legge 180, peraltro,<br />
non poteva <strong>da</strong>r luogo ad orientamenti scientifici protesi al futuro, senza un<br />
approfondito e sorvegliato ripensamento del percorso storico della materia sia sul<br />
piano teorico sia sul piano della prassi clinica.<br />
La riforma introdotta <strong>da</strong>lla legge 180/1978 venne preceduta <strong>da</strong> un ampio dibattito<br />
promosso fin <strong>da</strong>gli anni Cinquanta <strong>da</strong>lle amministrazioni provinciali italiane,<br />
che, in un convegno, svoltosi a Milano nel 1955 1 , posero le premesse politiche e<br />
giuridiche per un approccio alla malattia mentale non più fon<strong>da</strong>to su un concetto di<br />
assistenza reclusoria, secondo i dettami della vecchia l. 14 febbraio 1904 n. 36 e<br />
del regolamento del 1909, ma concettualmente orientato verso forme innovative di<br />
assistenza sanitaria e sociale. Le implicazioni e le conseguenze di quella iniziativa<br />
furono notevoli e tali <strong>da</strong> investire aspetti sostanziali della politica sanitaria pubblica,<br />
creando la cornice entro la quale, a distanza di circa un decennio, si sarebbero<br />
inverate significative trasformazioni.<br />
Il dibattito in sostanza poneva le premesse per il superamento di un impianto<br />
normativo che, basato sul concetto di pericolosità sociale del malato di mente, era<br />
inevitabilmente correlato con le problematiche della sicurezza pubblica. Si trattava,<br />
dunque, di promuovere il pieno accoglimento del disposto dell’art. 32 della Costi-<br />
1<br />
Atti del convegno nazionale di studio per la riforma della legislazione sugli ospe<strong>da</strong>li psichiatrici,<br />
Milano, Giuffrè, 1956.