11.06.2013 Views

Inventario - Carte da legare

Inventario - Carte da legare

Inventario - Carte da legare

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

tuzione, ossia di stabilire linee di intervento rispettose dei diritti dell’uomo, equiparando<br />

il trattamento sanitario dei malati di mente a quello di tutti gli altri ammalati,<br />

svincolandolo <strong>da</strong>ll’interferenza dell’autorità giudiziaria e di polizia.<br />

Ciò avvenne con l’emanazione della l. 18 marzo 1968 n. 431, che diede luogo<br />

al superamento della disparità di trattamento delle persone affette <strong>da</strong> turbe mentali,<br />

essendo ad esse applicati gli stessi criteri previsti <strong>da</strong>lla l. 12 febbraio 1968 n. 132,<br />

concernenti il ricovero ospe<strong>da</strong>liero civile. La normativa del 1968 in sostanza, abrogando<br />

la necessità dell’ordinanza preventiva e successiva dell’autorità giudiziaria,<br />

faceva decadere la premessa concettuale della pericolosità sociale dei soggetti affetti<br />

<strong>da</strong> infermità mentale. L’ospe<strong>da</strong>le psichiatrico, dunque, non poteva più essere<br />

considerato come luogo di reiezione, con pesanti ripercussioni sotto il profilo della<br />

libertà individuale - basti qui il semplice riferimento all’istituto dell’interdizione -<br />

ma come luogo sociale di cura, alla stessa stregua dei comuni ospe<strong>da</strong>li civili. A<br />

conferma di questo nuovo orientamento, speciale importanza assumeva l’art. 4 di<br />

quella legge, il cui contenuto era destinato a rivoluzionare le basi stesse della prassi<br />

delle ammissioni in manicomio, prevedendo accanto al ricovero coattivo quello volontario,<br />

richiesto <strong>da</strong>l malato stesso, dietro autorizzazione del medico di guardia.<br />

Ciò significava che gli individui affetti <strong>da</strong> infermità mentale potevano essere accolti<br />

direttamente negli ospe<strong>da</strong>li psichiatrici, senza le formalità ed incombenze previste<br />

<strong>da</strong>lle precedenti norme. Inoltre, in ossequio al disposto dell’art. 11 della precitata<br />

legge, veniva cancellata anche la prescrizione prevista <strong>da</strong>ll’art. 604 n. 2 c.p.p.,<br />

ossia il marchio permanente dell’iscrizione nel casellario giudiziario, non soggetta<br />

a cancellazione, neanche nel caso di guarigione o miglioramento del malato. Infine,<br />

grazie al contributo decisivo di quanti si raccolsero intorno alla figura e all’opera di<br />

Franco Basaglia, con il varo della l. 13 maggio 1978 n. 180, la prassi psichiatrica<br />

italiana venne interamente modificata. Tra i principi portanti della legge vanno ricor<strong>da</strong>ti,<br />

per grandi linee, la volontarietà degli accertamenti e dei trattamenti sanitari,<br />

la territorializzazione dei servizi - ossia l’esercizio dei servizi di prevenzione,<br />

cura e riabilitazione in presidi extra ospe<strong>da</strong>lieri - il trasferimento delle funzioni<br />

amministrative <strong>da</strong>lle Province alle Regioni, la modifica degli articoli del codice penale<br />

specificamente riguar<strong>da</strong>nti gli alienati.<br />

Va pure ricor<strong>da</strong>to che all’art.1 co. 4, la previsione del trattamento sanitario obbligatorio<br />

prescriveva iniziative volte ad assicurare la partecipazione ed il consenso<br />

degli obbligati. Ma, lasciando ad altri il compito di esaminare analiticamente la<br />

legge, qui, invece, è opportuno indicare lo spirito animatore della riforma, emblematicamente<br />

espresso nell’art. 1 co. 1, ove era previsto che i trattamenti sanitari potevano<br />

essere disposti solo «nel rispetto della dignità della persona umana e dei diritti<br />

civili e politici garantiti <strong>da</strong>lla Costituzione, compreso per quanto possibile il<br />

diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura». Ciò, in sostanza, apriva un<br />

nuovo capitolo nella storia della psichiatria italiana che, nonostante contraddizioni<br />

e finalità normative, sociali e cliniche tuttora incompiute, pose le premesse culturali<br />

e le linee gui<strong>da</strong> per un diverso approccio al problema.<br />

Il sintetico quadro delle trasformazioni precedentemente esposto, può sembrare<br />

poco incisivo se non si tiene conto dei precedenti normativi, espressione di motiva-<br />

7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!