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Inventario - Carte da legare

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sione volontaria. Di tale trasformazione dovrà essere <strong>da</strong>ta notizia all’autorità che ha<br />

disposto il ricovero ed al presidente del Tribunale”.<br />

819 1968 - 1970<br />

820 1970 - 1974<br />

821 1974 - 1976<br />

543 registri<br />

822 1976 - 1977<br />

823 1977 - 1978<br />

824 1977 - 1981<br />

825 s. d.<br />

XI. Registri giornalieri delle sezioni (1958-1997)<br />

Rapporti giornalieri sul servizio medico ed infermieristico prestato nelle singole<br />

sezioni. Notazioni sulle assenze del personale, sul movimento degli infermi e sugli<br />

avvenimenti di rilievo verificatisi durante il servizio. Sono presenti, inoltre, alcuni<br />

registri in cui sono annotate le ammissioni, le dimissioni, i decessi e i trasferimenti<br />

dei ricoverati <strong>da</strong> un reparto all’altro del manicomio, nonché le segnalazioni dei<br />

medici di guardia su quanto verificatosi durante i loro turni. Sono indicate le diagnosi<br />

e le motivazioni della dimissione o del trasferimento del paziente.<br />

La famiglia dei folli era distribuita in diverse sezioni individuate sulla base della<br />

natura delle patologie. Nel regolamento del 1873 si evince soltanto che le sezioni<br />

erano quattro, senza specificazione alcuna. E’ solo a partire <strong>da</strong>l regolamento del<br />

1920 che l’amministrazione era tenuta obbligatoriamente a separare i folli cronici<br />

pericolosi <strong>da</strong> quelli acuti e guaribili, <strong>da</strong> quelli che possono essere adibiti alle lavorazioni,<br />

<strong>da</strong>i mentecatti cronici tranquilli, <strong>da</strong>gli epilettici innocui, <strong>da</strong>i cretini, <strong>da</strong>gli<br />

idioti e <strong>da</strong>gli infermi mentali inguaribili ma tranquilli, in applicazione dell’art. 4 del<br />

Regolamento del 1909. Secondo questa prescrizione gli ammalati avrebbero dovuto<br />

essere divisi in sezioni differenti, allocate nei vari padiglioni di cui si componevano<br />

le strutture manicomiali.<br />

Per quel che concerne il criterio di assegnazione dei pazienti nelle sezioni, sappiamo<br />

che per molto tempo al Bianchi venne osservato un criterio di selezione abbastanza<br />

netto per le diverse patologie, progressivamente superato a causa<br />

dell’affollamento del manicomio. Delle modifiche subite <strong>da</strong>lla natura delle sezioni<br />

non abbiamo notizie fino al 1973, quando i criteri di assegnazione erano già stati<br />

modificati, eccezion fatta per la VI sezione che, fin <strong>da</strong>ll’epoca della sua costruzione,<br />

venne destinata ai folli dimessi <strong>da</strong>l manicomio criminale. Relativamente alle<br />

sezioni maschili, nel 1973 la I sezione ospitava 194 infermi schizofrenici e depressi.<br />

La II sezione ospitava 170 pazienti affetti <strong>da</strong> psicopatie dissociative ad evoluzione<br />

cronicizzante, <strong>da</strong> frenastenici cerobropatici, epilettici e distimici. La III sezione,<br />

con funzione di infermeria, ospitava 65 infermi affetti <strong>da</strong> malattie di ordine<br />

somatico, acute e croniche, richiedenti cure internistiche e chirurgiche. La IV se-<br />

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