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diretti la valutazione perde di oggettività in quanto per poter attribuire i<br />

costi indiretti all’oggetto di costo, il valutatore deve operare una scelta discrezionale<br />

tra i vari criteri di ripartizione proposti dalla teoria e dalla pratica<br />

quello che meglio si adatta a rappresentare la concreta realtà aziendale,<br />

detto in altri termini la metodologia più adatta a rappresentare un buona<br />

approssimazione dell’effettivo consumo dei costi indiretti. Dunque, il<br />

costo primo, andando a considerare solamente i costi diretti, rappresenta<br />

la configurazione con il massimo grado di oggettività, le altre due tipologie<br />

di costo invece rappresentano un grado crescente di soggettività, in quanto<br />

bisogna fare delle stime discrezionali e soggettive per imputare anche le<br />

varie categorie di costi indiretti.<br />

Per quanto riguarda le imprese che producono su commessa le diverse<br />

configurazioni di costo hanno i propri ambiti di applicazione: il direct<br />

costing viene privilegiato per fini di controllo in quanto, attribuendo alla<br />

commessa solamente i costi diretti, non è necessario ricorrere ad uno dei<br />

metodi per l’imputazione dei costi indiretti che presentano una carattere di<br />

discrezionalità, funzione delle scelte effettuate dal valutatore39 , il metodo<br />

del full costing invece è preferito per calcolare il prezzo da applicare al<br />

cliente e per calcolare, al termine della produzione, il risultato economico<br />

- costo pieno: dato dalla somma tra costo pieno di produzione i costi di vendita e i<br />

costi generali e amministrativi.<br />

BASTIA, Analisi dei costi, pp. 74–76 individua un’ulteriore configurazione di costo rappresentata<br />

dal costo economico – tecnico che somma al costo complessivo componenti extraoperativi<br />

quali interessi di computo vale a dire interessi attribuiti al capitale di funzionamento<br />

dell’impresa, rendite figurative cioè remunerazioni ideali di fabbricati e immobilizzazioni<br />

tecniche assegnati in uso gratuito all’impresa, stipendio direzionale inteso<br />

come misura dell’eventuale compenso non corrisposto in realtà) attribuito<br />

all’imprenditore per la sua attività manageriale od operativa.<br />

MONDAINI–FACCO–LOMBARDO, Le commesse di vendita, p. 32 individuano con riferimento<br />

alla commessa quattro categorie di costi:<br />

- costo diretto: costituito dai soli costi direttamente imputabili;<br />

- costo pieno di produzione: costi diretti + quota di costi provenienti dai centri ausiliari<br />

più la quota degli overhead propri dei centri produttivi<br />

- costo pieno di produzione e finanziario: costo pieno di produzione + oneri finanziari<br />

figurativi sul circolante di commessa<br />

costo pieno aziendale: costo pieno di produzione + quota costi indiretti.<br />

39 Inoltre MUCELLI, Gli strumenti di controllo, p. 1108 osserva: «imputare anche una quota<br />

di costi comuni farebbe perdere al parametro la caratteristica di strumento attraverso il<br />

quale valutare l’efficienza dei vari responsabili di commessa e/o dl responsabile di reparti.<br />

Si introdurrebbe infatti una componente soggettiva non controllabile da quest’ultimo».<br />

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