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mento in cui l’impresa paga le risorse impiegate per la realizzazione della<br />
commessa; ad esempio in merito all’acquisto di materie prime è raro che<br />
un’impresa paghi immediatamente il totale del prezzo di acquisto ma piuttosto<br />
dilazionerà il pagamento in uno o più corresponsioni future.<br />
Per indagare gli aspetti finanziari della gestione l’impresa predisporrà<br />
un ulteriore prospetto definito cash-flow di commessa, in ci vengono riportate<br />
le entrate e le uscite monetarie che si prevede possano verificarsi<br />
nel corso della realizzazione della produzione; permettendo di determinare<br />
il flusso di cassa realizzato dalla commessa, così determinato:<br />
Entrate monetarie – Uscite monetarie 66<br />
66 Il calcolo del flusso di cassa con questa metodologia viene definito diretto, vi è anche il<br />
metodo indiretto, che viene calcolato nel seguente modo:<br />
Reddito netto<br />
+ ammortamenti e accantonamenti<br />
= Flusso di circolante della gestione corrente<br />
+- variazione capitale circolante netto<br />
= flusso monetario della gestione corrente<br />
+- variazione netta capitale fisso<br />
= flusso di cassa operativo<br />
Il capitale circolante netto è dato dalla differenza tra le attività correnti e passività correnti<br />
cioè quelle grandezze disponibili nel breve termine, dove per breve termine s’intende un<br />
periodo inferiore all’anno. Le attività correnti comprendono al loro interno le rimanenze<br />
(magazzino, anticipi da fornitori), le liquidità differite (ossia i crediti a breve termine) e le<br />
liquidità immediate (cassa, depositi bancari, ecc.) tra le passività correnti abbiamo i debiti<br />
a breve e gli anticipi da clienti. Se tra un periodo ed un altro si ha un aumento dell’attività<br />
ad esempio per l’accensione di un nuovo credito questo va considerato come impiego e<br />
quindi riduce il flusso monetario della gestione corrente mentre se si ha una riduzione<br />
dell’attività ad esempio l’incasso di un credito va considerato una fonte e quindi determina<br />
un aumento del flusso di cassa disponibile; il contrario vale per le passività un loro<br />
aumento è una fonte e va quindi sommato al flusso monetario della gestione corrente, un<br />
diminuzione è un impiego e va quindi sottratto dal flusso monetario della gestione corrente.<br />
È opportuno proporre un esempio numerico per comprendere questo funzionamento:<br />
voci T1 T2 T3 T4<br />
Crediti v/cliente 100 110 90 120<br />
Rimanenze 50 55 60 40<br />
Debiti v/fornitori 47 54 47 59<br />
Capitale circolante 103 111 103 101<br />
netto<br />
Variazione capitale<br />
circolante netto<br />
-103 -8 8 2<br />
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