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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 112<br />
persone di buona volontà. Ma un carcere davvero educativo lo penso<br />
senza sbarre alle f<strong>in</strong>estre, con gli educatori messi nelle condizioni di<br />
poter fare il loro lavoro. Che apra le porte alle ore affettive, così come<br />
accade già da tempo nelle carceri di altre nazioni europee. Un carcere<br />
che non <strong>in</strong>duca alla distruzione delle famiglie, altresì che non istighi i<br />
detenuti al suicidio.<br />
Io che pena mi darei? La morte. E subito.<br />
CIRO BRUNO. Il carcere sopravvive per ragioni che non hanno molto a<br />
che vedere con la rieducazione. In Italia il degrado e la perversione<br />
riescono pers<strong>in</strong>o a squarciare la cort<strong>in</strong>a di <strong>in</strong>visibilità che normalmente<br />
rende cieca la società civile e la protegge dallo spettacolo della<br />
vergogna.<br />
Parte della colpa da imputare alla politica italiana, è quella di esser<br />
riuscita a rendere l’esecuzione penale un fenomeno di illegalità, <strong>in</strong><br />
contrasto manifesto con le regole che ci siamo dati: un fenomeno crim<strong>in</strong>oso,<br />
perché il trattamento rieducativo si converte <strong>in</strong> maltrattamenti.<br />
Il recupero della legalità ha un percorso obbligato: “La garanzia<br />
della persona detenuta”.<br />
Se si parla di garanzie si parla di Giudice. Certo non dell’attuale funzione<br />
del Magistrato di Sorveglianza, ridotto a spettatore del degrado,<br />
ma un Giudice posto <strong>in</strong> grado di v<strong>in</strong>colare l’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria<br />
al rispetto dei diritti <strong>in</strong>violabili della persona detenuta. È un<br />
programma m<strong>in</strong>imo, ma essenziale, perché il carcere non assuma una<br />
funzione crim<strong>in</strong>ogenetica.<br />
PASQUALE DE FEO. In <strong>alternativa</strong> all’ergastolo, proporrei 20 anni di carcere,<br />
il tempo di una generazione, credo sia un periodo adeguato. La<br />
pena deve compensare un torto e non deve essere una vendetta sociale<br />
per tutta la vita.<br />
Il carcere deve poter trasformare i detenuti <strong>in</strong> cittad<strong>in</strong>i. Libero accesso<br />
ai volontari, per non sottostare ai diktat delle direzioni, perché<br />
le relazioni sociali aiutano a creare persone e situazioni nuove. Trasparenza<br />
nell’amm<strong>in</strong>istrazione del carcere, con controlli e l’entrata<br />
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