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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 52<br />

La matt<strong>in</strong>a dopo si ricom<strong>in</strong>cia, daccapo. Qualcosa di diverso capita<br />

di rado.<br />

Da tre settimane, il venerdì pomeriggio dalle ore 13 alle ore 15, frequento<br />

un corso di scrittura creativa. Mi piace perché stimola i pensieri.<br />

In carcere quello che uccide è l’ozio e l’appiattimento mentale. Io<br />

cerco di combatterlo tenendo attiva la mente. In s<strong>in</strong>tesi la mia vita è<br />

quella di un collegiale.<br />

GIUSEPPE PULLARA. In primis vorrei sfatare il luogo comune secondo cui<br />

<strong>in</strong> carcere c’è più tempo libero; sappiate che tutto il nostro tempo libero<br />

è cadenzato dal regime penitenziario. Alle ore 8, colazione; alle<br />

ore 8,20 circa, battitura delle sbarre; alle ore 9 si va al passeggio; alle<br />

ore 11 si rientra <strong>in</strong> cella; dalle ore 11 alle ore 13 si fa il turno per la<br />

doccia, si aspetta il vitto per pranzare, si aspetta la posta di familiari o<br />

amici. Alle ore 13 si riscende al passeggio oppure <strong>in</strong> saletta; alle ore 15<br />

com<strong>in</strong>cia l’attesa della battitura pomeridiana. In alcuni istituti avviene<br />

per tre-quattro volte al dì.<br />

Dalle ore 15 <strong>in</strong> poi si pensa a cuc<strong>in</strong>are, scrivere la lettera quotidiana,<br />

riposare un po’, f<strong>in</strong>o alle ore 17, momento della socialità, che dura f<strong>in</strong>o<br />

alle 18,30; per un’altra mezz’ora o poco più c’è un via vai di detenuti<br />

per rientrare <strong>in</strong> cella.<br />

La compagnia <strong>in</strong> cella è una forzatura per gran parte dei detenuti,<br />

per via dello spazio stretto delle camere e per la promiscuità <strong>in</strong>tellettuale,<br />

caratteriale e costumi diversi.<br />

Tutto ciò limita il tempo “libero” a un lumic<strong>in</strong>o, per cui ogni soggetto<br />

vive il tempo “libero” come meglio può: chi studia per non oziare<br />

o pensare la negatività <strong>in</strong> cui è costretto a vivere, chi scrive molte<br />

ore, anche la sera tardi; chi guarda la tv dalla matt<strong>in</strong>a alla sera; chi si<br />

dedica alla cuc<strong>in</strong>a preparando piatti succulenti e altri pessimi, per<br />

esperimenti.<br />

La direzione può fare tantissimo per evitare l’ozio, sia con corsi specialistici,<br />

sia con il lavoro, sia con la realizzazione di progetti culturali<br />

e ricreativi.<br />

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