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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 136<br />

cresciuti <strong>in</strong> quartieri dove la presenza delle istituzioni era assente?<br />

Forse che chi ha sbagliato non è figlio di questa società?<br />

GIOVANNI ZITO. Il perdono arriva quando si dimostra quanto un essere<br />

umano mette <strong>in</strong> gioco quello che gli resta da vivere, chiedendo ancora<br />

una volta la propria fiducia dimostrando che il cambiamento esiste<br />

se gli si dà la possibilità di vivere nella speranza di un domani migliore.<br />

CARMELO MUSUMECI. Il perdono è il sentimento che ti fa stare bene e ti fa<br />

andare d’accordo con l’universo. Il perdono, secondo me, è nel cuore<br />

di tutte le persone, basta cercarlo.<br />

Ma uccidere gente e scioglierla nell’acido, come può essere<br />

perdonato?<br />

SALVATORE DIACCIOLI. Sì è vero, come si può perdonare una persona che<br />

si è macchiata di un così feroce crim<strong>in</strong>e; per una mamma, un papà, un<br />

familiare è cosa <strong>in</strong>concepibile e prima che avvenga, se avviene, ci vorrà<br />

del tempo. Ma <strong>in</strong> un Paese democratico e civilizzato come il nostro<br />

non si può rimanere colpevoli per tutta la vita. Brusca il pentito di<br />

mafia (l’autore di questo mesch<strong>in</strong>o e feroce assass<strong>in</strong>io) 1 è stato perdonato<br />

perf<strong>in</strong>o dai signori giudici, non vedo perché non dobbiamo essere<br />

perdonati noi che rispetto ai delitti di cui si è macchiato Brusca<br />

(fra cui la morte del piccolo Matteo) siamo molto ma molto più lontani.<br />

Ci sono collaboranti (come Brusca) che con cent<strong>in</strong>aia di morti<br />

1 Giovanni Brusca, l’ex capomafia di San Giuseppe Jato, ha svolto un ruolo fondamentale<br />

nella strage di Capaci <strong>in</strong> cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie<br />

e gli uom<strong>in</strong>i della scorta. Giovanni Brusca si è autoaccusato di un cent<strong>in</strong>aio di omicidi<br />

tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio di un pentito, strangolato<br />

e sciolto nell’acido per vendetta nei confronti del padre. Arrestato nel 1996,<br />

nel 2004 gli viene concessa la possibilità di ottenere permessi premio per uscire dal<br />

carcere. L’autorizzazione è motivata con la buona condotta del detenuto. Successivamente<br />

perde i benefici per violazione delle norme sui benefici carcerari.<br />

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