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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 186<br />

scorso che chiunque può apertamente leggere e capire. Giuseppe ha<br />

poi scritto davvero un libro e non di evasione, ma della realtà che<br />

adesso rifiuta. Accade allora a Giuseppe di farsi espressione, <strong>in</strong> ogni<br />

momento, del rispetto delle regole e della legalità. È accaduto tante<br />

volte. Accade. Mariano mi confessò che nemmeno sapeva che ci fossero<br />

i diritti, lo ha capito <strong>in</strong> carcere. Prima c’erano solo le ragioni, che<br />

diventano poi cattive, quando non si traducono nella grammatica del<br />

diritto, diventavano vane e violente. Anche il diritto resta come una<br />

regola senza relazione, vuota, quando non è <strong>in</strong> grado di accogliere le<br />

ragioni.<br />

Mi sorprese quel giorno Carmelo, quando mi consegnò il testo del<br />

resp<strong>in</strong>gimento della sua richiesta di permesso. Vi erano elencate tutte<br />

le sue vicende giudiziarie. C’era anche il rilievo che non si era fatto<br />

pentito di giustizia, ovvero collaboratore di giustizia. Strano ancora,<br />

viene da scrivere, non si usa l’espressione “pentito”, ma quella di “collaboratore<br />

di giustizia”. Evidente. Non si tratta di pentimento, come<br />

possiamo <strong>in</strong>tenderlo nella sua parola, perché “collaboratore di giustizia”<br />

è chi porta notizia delle colpe di altri, di quanto altri stanno tramando<br />

o abbiano tramato. È difficile sentire la parola “pentimento”<br />

portata all’uso dello scambio di prigione. Che sia l’uno o l’altro il term<strong>in</strong>e,<br />

farsi pentito o collaboratore di giustizia <strong>in</strong> questo modo si espone<br />

la Giustizia, sul piano sociale almeno, a un paradosso, che è di fatto<br />

una contraddizione che ne m<strong>in</strong>a la funzione. Nello scambio di libertà,<br />

conseguente al pentitismo, può accadere di dar corso ad <strong>in</strong>giustizie<br />

<strong>in</strong>tollerabili sul piano sociale. La Giustizia <strong>in</strong> questi casi non si<br />

può confondere e appiattire sul dettato giuridico del Diritto. Non c’è<br />

giustizia senza restituzione sociale, senza un re<strong>in</strong>serimento nella comunità<br />

che porti ad una riconciliazione e una restituzione. Con pentitismo<br />

di giustizia si resta, purtroppo, su uno scambio di guerra. La<br />

resipiscenza autentica, il dolore autentico, non si barattano. Reclamano<br />

un cambiamento di senso della propria vita.<br />

Le persone che hanno scritto questo libro, quando sono entrate <strong>in</strong><br />

carcere, non sapevano scrivere. Hanno imparato a scrivere. Scrivendo<br />

si sono iscritte nel testo, si sono fatti soggetti dentro il codice della co-<br />

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