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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 81<br />

La famiglia è come un orto, se tu non hai cura di ciò che hai sem<strong>in</strong>ato,<br />

tutto va a seccarsi e <strong>in</strong>aridire. A me sembra è successo questo, non<br />

potendo, per la lontananza, coltivare quell’affetto con amore, per i figli,<br />

i parenti. Ciò che ho sem<strong>in</strong>ato si è appassito, <strong>in</strong>aridito nel tempo. Il mio<br />

raccolto è limitato, grazie a chi ci governa e a chi ci deve rieducare.<br />

MARZIO SEPE. In carcere dal ‘96, non ho mai avuto permessi, neanche<br />

per la morte della mia adorata mamma.<br />

Sono <strong>in</strong> cella s<strong>in</strong>gola, ottimi rapporti con i compagni di sezione. Come<br />

vivo la prigionizzazione dell’affettività? Per anni malissimo. Dal<br />

2008 diciamo più umano con la mia famiglia “figli”.<br />

CIRO BRUNO. Non ho mai usufruito di permessi premio. Purtroppo ho<br />

perso mio padre il 2 agosto 2007, e non mi è stato concesso di partecipare<br />

ai funerali.<br />

Sono <strong>in</strong> cella s<strong>in</strong>gola. Per quanto riguarda la convivenza tra noi detenuti<br />

posso dire, a fronte dei miei c<strong>in</strong>quantadue anni, di cui 21 trascorsi<br />

<strong>in</strong> carcere, che tendenzialmente con alcuni ho rapporti formali,<br />

<strong>in</strong>vece con altri sono legato da sano sentimento, scaturito <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipio<br />

dalla solidarietà, poi, come spesso succede, per fortuna si trasforma<br />

<strong>in</strong> stima e affetto, condividendo il quotidiano, spesso fatto di<br />

dolori, sofferenze, nervosismo, <strong>in</strong>tolleranza. Menomale che ho rapporti<br />

saldi con alcuni, perché è grazie a questo che riesco a superare<br />

tutta quella serie d’<strong>in</strong>compatibilità che si crea con la restante parte dei<br />

detenuti, che grazie a Dio non sono tanti.<br />

Dico questo <strong>in</strong> quanto ho constatato che da un po’ di anni a questa<br />

parte si sono persi alcuni valori all’<strong>in</strong>terno delle carceri, e qu<strong>in</strong>di sei<br />

costretto a convivere con alcuni arroganti, presuntuosi, <strong>in</strong>vidiosi, <strong>in</strong>gordi,<br />

irriconoscenti e, mi dispiace dirlo, anche cattivi, cattivi perché<br />

delatori. Ma tutto ciò riesco a superarlo con molta <strong>in</strong>differenza, e grazie<br />

alla mia natura, che mi ha dotato del buonsenso. Infatti a me basta<br />

poco per essere sereno con me stesso e soprattutto con gli altri,<br />

perché mi rendo sempre disponibilissimo verso un compagno, che<br />

poi non è altro che un povero Cristo come me.<br />

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