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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 62<br />

GIROLAMO RANNESI. Premetto che anche l’istituzione carceraria è composta<br />

da esseri umani, e che come tutti gli esseri umani, guardie, direttori,<br />

ecc… possono sbagliare. Non si può fare di tutta un’erba un<br />

fascio. Se penso dunque che possa essere possibile un buon rapporto<br />

fra detenuti e guardie e direttori, la mia risposta è sì.<br />

I motivi per cui si sceglie di lavorare <strong>in</strong> carcere secondo me possono<br />

essere molteplici. Qualcuno per avere uno stipendio sicuro. Questa<br />

categoria a mio avviso sono per lo più buoni agenti, entrano <strong>in</strong><br />

carcere per guadagnarsi il pane. Poi ci sono quelli che essendo vissuti<br />

<strong>in</strong> quartieri malfamati e che magari hanno subìto le malefatte dagli<br />

scugnizzi o dai Carusi si arruolano nella polizia penitenziaria o <strong>in</strong> altri<br />

corpi di polizia. Questi sono carichi di livore: adesso ve lo faccio vedere<br />

io chi sono!<br />

CARMELO MUSUMECI. Non credo sia possibile un buon rapporto. Perché<br />

un buon direttore, una buona guardia ecc… non accetterebbero mai<br />

di lavorare <strong>in</strong> queste condizioni disumane senza scontrarsi con l’istituzione.<br />

Un buon direttore, una buona guardia ecc… non accetterebbero<br />

mai di fare da guardiani allo zoo con dentro le gabbie degli umani.<br />

Nulla toglie, ovviamente, che anche fra gli operatori penitenziari ci<br />

sono i buoni e i cattivi e che a livello esclusivamente personale possono<br />

nascere dei buoni rapporti. Chi lavora <strong>in</strong> carcere, perché sceglie<br />

questo? Per le guardie, le solite ragioni per cui uno fa il del<strong>in</strong>quente,<br />

per motivi f<strong>in</strong>anziari e perché non ha la possibilità di fare un altro<br />

mestiere. Nessuno credo che nasca con l’aspirazione di fare per mestiere<br />

quello di chiudere una persona dietro una gabbia.<br />

ALFIO FICHERA. Credo che fra detenuti e istituzione carceraria debba esserci<br />

un buon rapporto, perché nessuna delle due parti può scegliere<br />

di divorziare e andarsene.<br />

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