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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 71<br />

però riuscirci. Mia nonna era una gran lavoratrice, lavorava <strong>in</strong> campagna<br />

la matt<strong>in</strong>a e anche il pomeriggio, guadagnando due giornate <strong>in</strong><br />

una. Era costretta a lavorare, anche se percepiva la sua pensione e<br />

quella di reversibilità, che puntualmente mio padre le sottraeva, anche<br />

con la forza e a volte anche picchiandola. Lui non lavorava mai e<br />

cambiava donna ogni 2-3 mesi. Le portava a casa costr<strong>in</strong>gendomi a<br />

chiamarle tutte mamma, altrimenti erano botte. Tutte le donne che ha<br />

avuto, però, più di 3 mesi con lui non resistevano, perché le costr<strong>in</strong>geva<br />

a lavorare, toglieva loro tutti i soldi e le picchiava. Spesso mentre<br />

era con una portava già a casa un’altra, spacciando quella che era a casa<br />

per sua sorella e se quella fiatava, botte da orbi. Un giorno, rientrato<br />

da scuola, mia nonna mi disse che mio padre era f<strong>in</strong>ito <strong>in</strong> carcere.<br />

Pensavo fosse un sollievo, <strong>in</strong>vece proprio su quell’episodio avrei forgiato<br />

il mio futuro.<br />

Tutti i miei amici e vic<strong>in</strong>i di casa non vollero più frequentarmi, perché<br />

i loro genitori glielo proibivano: il paese era piccolo e avere un genitore<br />

<strong>in</strong> carcere era come avere la peste. Com<strong>in</strong>ciai così ad isolarmi e<br />

ad odiare quella società che mi rifiutava pur non avendo commesso<br />

nulla. Dopo pochi mesi mio padre tornò a casa e la tranquillità ebbe<br />

f<strong>in</strong>e… Mio padre si appropriava di tutti i soldi, il cibo scarseggiava e<br />

la fame si faceva sentire. Com<strong>in</strong>ciai a frequentare qualche ragazzo con<br />

il padre <strong>in</strong> carcere e formammo così un gruppo di ragazz<strong>in</strong>i dai 6 agli<br />

8 anni, che dove passavano portavano via anche l’erba. Quando entravamo<br />

nelle case non rubavamo nulla di prezioso, solo pane, pasta,<br />

olio, tutte cose per cibarci. Poi verso i 10 anni com<strong>in</strong>ciammo a capire<br />

che era più fruttuoso portare via soldi, oro, televisori, perché li potevamo<br />

vendere e con il ricavato comprare tutto ciò che volevamo. Com<strong>in</strong>ciammo<br />

a rubare di tutto, anche le ruote delle auto e le batterie<br />

dei camion. All’età di 13 anni venni r<strong>in</strong>chiuso per 7 mesi <strong>in</strong> ri<strong>formato</strong>rio<br />

per i troppi guai che comb<strong>in</strong>avo. Quando uscii avevo 14 anni e<br />

passai al carcere m<strong>in</strong>orile per ricettazione. Durante i furti com<strong>in</strong>ciammo<br />

a trovare le armi e a commettere le prime rap<strong>in</strong>e. A 18 anni<br />

ovviamente com<strong>in</strong>ciammo ad entrare nelle carceri per adulti, dove si<br />

fanno le giuste conoscenze per entrare nei giri che contano.<br />

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