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URLA AL BUIO 18_6_2012:PUCCINI 8_11_2008 18/06/12 14.36 Pag<strong>in</strong>a 127<br />

SALVATORE DIACCIOLI. Non dobbiamo essere noi a conv<strong>in</strong>cere l’op<strong>in</strong>ione<br />

pubblica della nostra non pericolosità sociale, ma lo deve fare chi ogni<br />

giorno segue il nostro trattamento rieducativo. Noi non chiediamo di<br />

essere messi <strong>in</strong> libertà, perché siamo pienamente consapevoli e d’accordo<br />

che ognuno di noi deve espiare le proprie colpe (se colpe abbiamo),<br />

noi desideriamo solo di avere una speranza di luce.<br />

Il tempo, il lungo tempo trascorso <strong>in</strong> carcere cambia le persone, ci<br />

fa maturare. Vivere <strong>in</strong> carcere per 20-30 anni non è cosa facile; tanti di<br />

noi lo hanno già fatto, siamo entrati grandi e stiamo diventando vecchi,<br />

eravamo solo dei papà e oggi siamo nonni e magari bisnonni, i<br />

giovani <strong>in</strong>vecchiando e qualcuno non ha neppure i figli. A che serve<br />

questa pena, se non mi dai tu Stato modo di dimostrarti che sei riuscito<br />

a cambiarmi?<br />

GIANNI ZITO. Abolendo l’art. 4 bis si può avere la speranza di dimostrare<br />

che l’ergastolo può cambiare una persona, perché l’art. 27 della Costituzione<br />

lo prevede per legge. L’op<strong>in</strong>ione pubblica non può tenere<br />

un uomo fattosi vecchio dentro quattro mura, perché per lui si spengono<br />

le luci della vita e del tramonto. Ogni recupero possibile e immag<strong>in</strong>abile<br />

deve essere fatto e affrontato con mezzi adeguati.<br />

Quando Gesù fu messo <strong>in</strong> croce chi fu condannato, Roma o i romani?<br />

Di un confronto con Omar ed Erika<br />

Perché l’op<strong>in</strong>ione pubblica accetta che Omar non sia più il feroce<br />

assass<strong>in</strong>o che aiutò Erika ad uccidere madre e fratell<strong>in</strong>o e<br />

non accetta che cambi chi ha commesso reati <strong>in</strong> odor di mafia?<br />

GIOVANNI MARCO AVARELLO. È difficile da dire, probabilmente perché<br />

Omar, all’epoca, era un ragazz<strong>in</strong>o, e qu<strong>in</strong>di facilmente perdonabile<br />

dall’op<strong>in</strong>ione pubblica. Oppure perché si tratta di un duplice omicidio<br />

commesso dentro le pareti domestiche, <strong>in</strong> famiglia, per cui si<br />

pensa più ad una tragedia che ad un crim<strong>in</strong>e vero e proprio. La gente<br />

dovrebbe sapere che il cambiamento <strong>in</strong>teriore di un omicida può<br />

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