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COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI G Ital Med Lav Erg 2003; 25:3 Suppl 144 www.gimle.fsm.it L. Di Giampaolo, E. Toto, P. Travaglini, M. Russi, S.H. Huang 1 , P. Boscolo, M. Di Gioacchino Triptasi: marker dell’anafilassi occupazionale Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento: Sezione di Medicina del Lavoro, Allergologia ed Immunologia Clinica - Università “G. d’Annunzio”, Chieti, Italy 1 Guangxi Institute of Occupational Health, Nanning Guangxi, China RIASSUNTO. La triptasi, proteina rilasciata dai mastociti, è un enzima attivo nella flogosi secondaria alle immuno-reazioni di tipo I. I pazienti con reazione avversa a sostanze di tipo lavorativo possono essere distinti in un gruppo con elevati livelli di IgE specifiche ed aumento delle triptasi sieriche nella fase post-espositiva, un secondo con bassi livelli di IgE specifiche e bassi livelli di triptasi. È verosimile che le reazioni del primo gruppo siano classificabili nell’ambito delle anafilassi vere, immuno-mediate, mentre nel secondo le reazioni sono da inquadrare nell’ambito delle reazioni pseudoallergiche o anafilattoidi. Pertanto il dosaggio della triptasi può essere utile nel distinguere le reazioni immuni da quelle non immuno mediate, soprattutto quando non siano disponibili antigeni per la misura delle IgE specifiche Parole chiave: triptasi, anafilassi occupazionale. ABSTRACT. www.gimle.fsm.it SERUM TRYPTASE IN OCCUPATIONAL ANAPHYLAXIS. Tryptase is a protein released by mast cells, which is involved in the enhancement of inflammatory sequences in immune-mediated reactions. According with our experience, some patients having a reaction clinically classified as anaphylaxis, showed high levels of tryptase (>20ng/l) but also of serum specific IgE, showing the immune-mediated nature of the reactions. On the other hand workers without specific IgE and with low levels of tryptase probably had developed pseudoallergic (anaphylactoid) reactions. So, tryptase can be used as biomarker of occupational anaphylaxis and appear to be able to make out immune and nonimmune mediated reactions. Key words: tryptase, occupational anaphylaxis. Introduzione Le triptasi costituiscono circa il 20% delle proteine prodotte dalle mast-cellule ed essendo pressoché esclusive di tale popolazione cellulare vengono usate come loro marker. Le triptasi esistono in due forme: le alfa (inattiva), indice di iperplasia mastocitaria, e le beta, indice di attivazione cellulare (1). Esse hanno una emivita di 2-12 ore ed una concentrazione sierica normale di 10 ng/dl (2). Le triptasi sono potenti attivatori dei fibroblasti (3). Sembra che svolgano un ruolo essenziale nel rimodellamento delle vie aeree nelle malattie respiratorie allergiche, poiché agiscono come fattori di crescita per cellule muscolari lisce e cellule epiteliali (4). Inoltre le triptasi sono responsabili del reclutamento e dell’attivazione di cellule infiammatorie mediante l’up-regulatiion dell’espressione delle molecole di adesione ed il rilascio dalle cellule epiteliali di IL- 8 che stimola la chemiotassi dei neutrofili ed eosinofili (4), ed il rilascio da queste ultime di proteina cationica (ECP). Il nostro studio era finalizzato alla verifica dell’utilità delle triptasi nel discriminare tra reazioni anafilattiche immuno-mediate e non, dovute ad esposizione professionale a determinate sostanze. Materiali e metodi Nello studio sono stati coinvolti 17 pazienti: – 1 infermiera con orticaria ed angioedema dovuti ad inalazione di polvere di penicillina durante la preparazione di una soluzione iniettabile. – 2 infermieri ed un medico con shock anafilattico manifestatosi in seguito all’uso di guanti di lattice in sala operatoria. – 1 infermiere ed un medico con asma ed orticaria durante l’uso di guanti di lattice. – 2 agricoltori con edema della glottide ed asma a seguito all’inalazione di pesticidi. – 5 apicoltori con shock anafilattico conseguente a puntura d’ape. – 4 collaboratrici domestiche con dispnea acuta durante l’uso di formaldeide. I metodi utilizzati per identificare le reazioni sviluppate dopo esposizione professionale sono stati essenzialmente: dosaggio dei livelli sierici delle triptasi e delle IgE specifiche, prick test cutanei, citologia dell’espettorato. Quest’ultima metodica è stata in particolare riservata ai casi di reazione respiratoria in cui non erano disponibili reagenti diagnostici per IgE e per prick test, come nel caso dei pesticidi e della formaldeide. Risultati e discussione In tutti gli infermieri, medici, apicoltori ed in un agricoltore sono stati trovati alti livelli di triptasi sieriche (>20ng/l). Le IgE sieriche per gli specifici allergeni (penicillina, latex, imenotteri) risultavano positive nel siero degli infermieri, medici ed apicoltori. In uno degli agricoltori con sintomi da pesticidi, l’esame dello sputo indotto evidenziava la presenza di eosinofili attivati (positivi per EG2) e mastcellule. Al contrario il secondo agricoltore e le collaboratrici domestiche avevano bassi livelli sierici di triptasi e nello sputo indotto erano presenti neutrofili, macrofagi e
G Ital Med Lav Erg 2003; 25:3 Suppl COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI www.gimle.fsm.it 145 cellule epiteliali desquamate, quadro da riferire a “reactive airways dysfunction syndrome” (5). Il primo gruppo di pazienti ha verosimilmente sofferto di vere sindromi anafilattiche, con coinvolgimento di una immunoreazione patogena di tipo I. Nel secondo gruppo, al contrario, la presenza di neutrofili, macrofagi e cellule epiteliali, in assenza di eosinofili e mastociti, escludono la possibilità di una reazione immuno-mediata (5). Il dosaggio delle triptasi sieriche è di estrema semplicità e rapidità, per cui può essere utilizzato come biomarker di reazioni anafilattiche nell’iter diagnostico dei reazioni conseguenti ad esposizione professionale. In particolare, il dosaggio delle triptasi può essere di notevole aiuto quando non sia possibile utilizzare le classiche metodiche diagnostiche in vitro ed in vivo per le IgE specifiche. Unico limite del dosaggio è rappresentato dalla necessità di effettuare il prelievo ematico nelle prime ore dalla reazione anafilattica, infatti la valutazione del time corse delle triptasi nei pazienti studiati, ha evidenziato un decremento nei livelli sierici fino al raggiungimento di valori normali (
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