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COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI G Ital Med Lav Erg 2003; 25:3 Suppl 148 www.gimle.fsm.it C.M. Minelli 1 , N.V. Mennoia 1 , B. Marinoni 4 , D.A. La Bruna 1 , M. Sacchi 1 , G.L. Rosso 1 , I. Giorgi 2 , F. Mazzacane 3 , S.M. Candura 1,4 Mobbing: analisi di una casistica ambulatoriale 1 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Pavia 2 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Pavia, Servizio di Psicologia 3 Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Pavia, Consulente Psichiatra 4 Divisione di Medicina del Lavoro, Fondazione Salvatore Maugeri, Clinica del Lavoro e della Riabilitazione, IRCCS, Istituto Scientifico di Pavia RIASSUNTO. Viene presentata la nostra casistica ambulatoriale relativa a 20 soggetti (11 maschi; 9 femmine) che negli ultimi due anni hanno chiesto aiuto alla nostra Istituzione per problemi psicopatologici da loro messi in relazione a una situazione di mobbing in ambito lavorativo. Sei pazienti erano dipendenti di enti pubblici e 14 di aziende private. Tutti sono stati indagati con visita specialistica di medicina del lavoro, counselling psicologico (con somministrazione di test di personalità) e visita psichiatrica. Un quadro psicopatologico correlabile, con ragionevole grado di probabilità, a una situazione di mobbing è stato diagnosticato solo in quattro soggetti (20% dei casi), ossia in una proporzione inferiore a quella riportata in altre casistiche. Parole chiave: mobbing, problemi psicopatologici. ABSTRACT. www.gimle.fsm.it MOBBING: EVALUATION OF AMBULATORY CASES. We present twenty outpatients (11 males; 9 females) who asked medical assistance, during the last two years, for psycopathological problems by them ascribed to “mobbing” in the work environment. Six subjects were employed in public institutions, 14 in private companies. All patients underwent occupational health specialistic visit, psychological counselling (including personality tests administration), and psychiatric evaluation. A psychopathological picture reasonably correlable to “mobbing” was diagnosed in four subjects only (20% of the cases), i.e. in a lower proportion than that reported by other investigators. Key words: mobbing, psycopathological problems. Introduzione Il mobbing sta diventando un fenomeno sociale molto importante tanto da interessare in Italia, secondo alcune stime, circa il 6% della popolazione lavorativa (1). Il termine mobbing deriva dal verbo inglese to mob, che significa: “assaltare insieme, aggredire in massa”; la parola mob ha una radice latina (mobile vulgus), con il significato di “plebaglia tumultuante” (2). Il termine mobbing fu usato la prima volta dall’etologo Konrad Lorenz per descrivere l’aggressione di un gruppo di animali verso un individuo appartenente al gruppo stesso al fine di allontanarlo. Passando dall’etimologia all’ambito lavorativo, questo termine viene utilizzato per descrivere «qualunque condotta impropria che si manifesti, in particolare, attraverso comportamenti, parole, atti, gesti, scritti capaci di arrecare offesa alla personalità, alla dignità o all’integrità fisica o psichica di una persona, di mettere in pericolo l’impiego, o di degradare il clima lavorativo» (3). Il o i mobber, ossia coloro che esercitano questo tipo di aggressione, possono essere superiori, parigrado, inferiori o datori di lavoro, ed agire sia singolarmente sia in gruppo. Le varie strategie d’azione adottate contro la vittima comprendono attacchi alla comunicazione, alla reputazione e alle prestazioni lavorative (4). Per definire il mobbing è inoltre necessario che la frequenza delle azioni persecutorie sia di almeno una volta la settimana e che duri da almeno sei mesi. Col protrarsi degli atti persecutori compaiono manifestazioni psicosomatiche, emozionali e comportamentali che prendono il nome di “sindrome da mobbing”. Tale sindrome non è tuttavia chiaramente identificata dal punto di vista nosologico. Infatti, sia l’ICD-10 (International Classification of Diseases), sia il DSM-IV (Diagnostical and Statistical Manual of Mental Disorders) concordano nell’individuare solo due condizioni direttamente correlate allo stress (lavorativo e non), ossia il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) e i disturbi da mancato adattamento (DA) (5). Vista la complessità di questa patologia, è necessario un approccio multidisciplinare tra medico del lavoro, psichiatra, psicologo, medico-legale e, ove necessario, specialisti di altre branche; il punto di partenza è sempre rappresentato da un’anamnesi lavorativa accurata, irrinunciabile per una diagnosi precisa (5). Soggetti e metodi Il campione si compone di 20 soggetti che negli ultimi due anni hanno chiesto aiuto alla nostra Istituzione per problemi psicopatologici da loro messi in relazione a una situazione di mobbing in ambito lavorativo. La casistica comprende 11 individui di sesso maschile e 9 di sesso femminile, dell’età media di 42 anni (Tab. I); il titolo di studio conseguito è rappresentato per 7 soggetti dalla licenza media inferiore, per 11 dalla licenza media superiore e per 2 dalla laurea. Infine, 6 di questi pazienti lavorano presso enti pubblici (4 dipendenti comunali e 2 scolastici), mentre i rimanenti 14 sono occupati in aziende private. Il percorso diagnostico comprende visita specialistica di Medicina del Lavoro comprensiva di accurata anamnesi, in particolare lavorativa e sociale, ed esame obiettivo, anche al fine di individuare eventuali patolo-
G Ital Med Lav Erg 2003; 25:3 Suppl COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI www.gimle.fsm.it 149 gie d’organo che possano costituire fattore di confondimento e di valutare la necessità di approfondimenti specialistici relativi. Successivamente vengono programmati una serie di accertamenti costituiti da una prima seduta di counselling psicologico mirato all’area lavorativa, seguita da colloquio clinico-psicologico e dalla somministrazione di test di personalità mirati ai disturbi lamentati (Minnesota Multiphasic Personality Inventory MMPI 2 in forma intera, intervista strutturata per DSM: SCHID asse primo e secondo) e visita psichiatrica. Fondamentale risulta, in particolar modo nel caso di disturbo dell’adattamento, valutare l’eventuale presenza di un disturbo psichiatrico o psicosociale che possa limitare la capacità di adattamento dell’individuo (le situazioni stressanti più frequenti sono quelle legate alla vita familiare ed affettiva) o costituire elemento di rimprovero (ad esempio per frequenti e prolungati periodi di malattia). Risultati e conclusioni Tabella I. Caratteristiche del gruppo e conclusioni diagnostiche. Gli asterischi identificano i casi nei quali, al termine dell’iter diagnostico, è stata effettivamente riconosciuta una situazione di mobbing SESSO ETÀ PROFESSIONE DIAGNOSI 1 F 38 Aiuto cuoca Attacchi di panico con agorafobia 2 F 49 Segretaria comunale Disturbo distimico con idee persecutorie 3 F 38 Collaboratrice scolastica Depressione maggiore 4 F 36 Impiegata comunale Disturbo d’ansia 5 M 52 Progettista, responsabile di centrale Disturbo d’ansia con somatizzazioni correlate al lavoro* 6 M 53 Magazziniere Sindrome ansioso-depressiva in disturbo di personalità di tipo ossessivo 7 M 39 Responsabile controllo qualità Non esegue le visite programmate 8 F 43 Prestazione di manodopera generica per cooperativa Disturbo d’ansia in personalità con tratti schizotipici 9 M 48 Agente di polizia municipale con mansione di istruttore direttivo Disturbo post-traumatico da stress* 10 F 47 Assistente amministrativo in istituto scolastico Disturbo d’ansia 11 M 42 Vicedirettore di filiale bancaria Sindrome ansioso-depressiva in parte correlabile a recenti problematiche insorte in ambito lavorativo 12 F 45 Responsabile ufficio contabilità Disturbo depressivo in personalità con tratti ossessivi 13 M 32 Manutentore di distributori automatici Disturbo d’ansia 14 M 38 Manutentore autostradale Disturbo d’ansia in personalità impulsiva con sintomi neurovegetativi, insonnia e labilità emozionale 15 M 48 Addetto alla sfogliatura di pannelli Depressione maggiore 16 M 45 Responsabile di produzione Personalità schizotipica con tratti ossessivi 17 F 29 Segretaria d’azienda Disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso a notevole in legno componente somatoforme* 18 M 38 Magazziniere Sindrome ansioso-depressiva verosimilmente correlabile a conflittualità a carattere discriminatorio in ambito lavorativo* 19 M 35 Direttore di mensa Disturbo d’ansia 20 F 46 Agente di polizia municipale con Sindrome ansioso-depressiva in parte correlabile a problematiche mansione di istruttore direttivo relazionali in ambito lavorativo Dei 20 lavoratori presi in esame, 4 (soggetti n. 5, 9, 17, 18) hanno presentato problematiche psicofisiche riferibili ragionevolmente all’ambiente di lavoro; in 2 (3, 16) la possibilità di una correlazione con l’attività lavorativa esiste ma è difficile valutarne il peso per la presenza di concomitanti condizioni stressogene; per 8 lavoratori quanto riferito era verosimilmente legato a disturbi psichiatrici preesistenti e non riferibile al lavoro (1, 2, 6, 7, 8, 13, 14, 15); nei restanti 6 soggetti (4, 10, 11, 12, 19, 20) era presente una situazione di alterazione della dinamica delle relazioni interpersonali coi colleghi; nel caso dei soggetti 9 e 17 è stata inol- trata segnalazione alle autorità competenti, per i soggetti 5 e 18 sono in corso approfondimenti medico-legali. Nonostante il numero di soggetti esaminati sia limitato, dal campione emerge come la maggior parte dei lavoratori che si sono rivolti alla nostra struttura denunciando una situazione di mobbing appartenga al settore privato. Al termine dell’iter diagnostico, una situazione di mobbing è stata effettivamente identificata, con ragionevole grado di probabilità, solo in un quinto dei pazienti, ossia in una proporzione inferiore a quella riportata in altre casistiche (6). Bibliografia 1) Cioccia GP. Mobbing: analisi di un fenomeno anche alla luce delle recenti acquisizioni sul danno biologico. Rassegna di Medicina Legale e Previdenziale 2000; 13: 33-47. 2) Monasteri PG, Bona M, Oliva V. Mobbing - Vessazioni sul lavoro. Giuffrè Editore, Milano 2000. 3). Hirigoyen MF. Le halarcement moral - Molestie morali. Einaudi, Torino 1999. 4) Leymann H. The content and development of mobbing at work. Eur J Work Org Psychol 1996; 5: 2. 5) Mennoia NV, Petrone L, Candura SM. Il problema del mobbing in ambito sanitario. Advances in Occupational Medicine 2002; 3: 93- 106. 6. Cassitto MG, Gilioli R. Aspetti emergenti dello stress occupazionale. Med Lav 2002; 94: 108-113.
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