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03 comunic / libere /1 - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed ...

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COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 20<strong>03</strong>; 25:3 Suppl<br />

174 www.gimle.fsm.it<br />

I. Iavicoli, G. Carelli<br />

Possibile ruolo <strong>del</strong>l’ormesi nella valutazione <strong>del</strong> rischio in tossicologia<br />

occupazionale<br />

Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> - Università Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore - Roma<br />

RIASSUNTO. Negli ultimi decenni si è avuta una graduale<br />

<strong>di</strong>minuzione dei livelli degli agenti chimici aero<strong>di</strong>spersi negli<br />

ambienti <strong>di</strong> lavoro. Contemporaneamente a questi<br />

miglioramenti ambientali, è sorta l’esigenza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are gli<br />

effetti a basse dosi <strong>di</strong> esposizione al fine <strong>di</strong> valutarne il rischio.<br />

Il para<strong>di</strong>gma <strong>del</strong>la tossicologia utilizzato nella valutazione <strong>del</strong><br />

rischio e nella definizione dei limiti espositivi a sostanze <strong>di</strong><br />

impiego industriale è che la relazione dose-risposta sia<br />

descritta da un mo<strong>del</strong>lo lineare o <strong>di</strong> soglia, rispettivamente per<br />

le sostanze cancerogene o non cancerogene.<br />

Accanto a questi due tra<strong>di</strong>zionali mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> relazioni è stata<br />

proposta recentemente l’ormesi, caratterizzata da una curva<br />

bifasica riferibile ad una modesta stimolazione <strong>del</strong>la risposta a<br />

basse dosi e da una inibizione ad alte dosi.<br />

L’ormesi, sebbene sia stata ampiamente osservata in ambito<br />

sperimentale, deve essere ancora verificata in tossicologia<br />

occupazionale al fine <strong>di</strong> ottenersi una più accurata valutazione<br />

<strong>del</strong> rischio alle basse dosi riscontrabili negli ambienti <strong>di</strong> lavoro.<br />

Parole chiave: ormesi, tossicologia occupazionale.<br />

ABSTRACT. www.gimle.fsm.it<br />

POSSIBLE ROLE OF HORMESIS IN RISK ASSESSMENT IN OCCUPATIONAL<br />

TOXICOLOGY. Over the past few decades there has been a gradual<br />

decline in concentrations of airborne chemical agents in the<br />

workplace. This improvement in the workplace has l<strong>ed</strong> to a<br />

concomitant ne<strong>ed</strong> to study the effects of low dose exposure in<br />

order to assess possible risks.<br />

The para<strong>di</strong>gm us<strong>ed</strong> in toxicology to evaluate risk and to establish<br />

exposure limits for substances employ<strong>ed</strong> in industry, is that the<br />

dose-response relationship is express<strong>ed</strong> by a linear mo<strong>del</strong> for<br />

carcinogenic substances and by a threshold mo<strong>del</strong> for those<br />

which are not.<br />

Alongside these two tra<strong>di</strong>tional mo<strong>del</strong>s, there has been a recent<br />

proposal to describe relationships using hormesis which is<br />

characteris<strong>ed</strong> by a biphasic curve correspon<strong>di</strong>ng to moderate<br />

stimulation resulting from response to low doses, and by<br />

inhibition at high doses.<br />

Although hormesis has been wi<strong>del</strong>y observ<strong>ed</strong> in experimental<br />

contexts, it still has to be test<strong>ed</strong> in occupational toxicology to<br />

determine the possibility of obtaining a more accurate evaluation<br />

of the risk of exposure to low doses present in the workplace.<br />

Key words: hormesis, occupational toxicology<br />

Il concetto più importante usato in tossicologia per valutare il rischio<br />

è la relazione dose-risposta, per la quale vengono tra<strong>di</strong>zionalmente usati<br />

due mo<strong>del</strong>li. Il mo<strong>del</strong>lo soglia, che è utilizzato nella valutazione dei rischi<br />

per le sostanze non cancerogene e il mo<strong>del</strong>lo non soglia lineare per estrapolare<br />

i rischi a bassissimi livelli <strong>di</strong> esposizione a cancerogeni. Accanto a<br />

questi due mo<strong>del</strong>li, negli ultimi <strong>di</strong>eci anni, è stato identificato un terzo caratterizzato<br />

da una curva dose-risposta bifasica, che sottende il fenomeno<br />

<strong>del</strong>l’ormesi.<br />

L’ormesi si caratterizza per avere una modesta stimolazione <strong>del</strong>la risposta<br />

a basse dosi e una inibizione <strong>del</strong>la risposta ad alte. In questo contesto<br />

per risposta si intende il valore <strong>del</strong> parametro misurato riferito a<br />

quello <strong>del</strong> controllo, cui si assegna il valore <strong>del</strong> 100%. La stimolazione è<br />

spesso, anche se non sempre, osservata in seguito a un’iniziale risposta<br />

inibitoria, che appare rappresentare una modesta sovracompensazione in<br />

seguito a un’alterazione <strong>del</strong>l’omeostasi.<br />

Secondo il parametro che si misura, la relazione dose risposta ormetica<br />

sarà o a forma <strong>di</strong> U invertita quando si stu<strong>di</strong>a la crescita (in funzione<br />

<strong>del</strong>la dose <strong>di</strong> alcuni metalli, erbici<strong>di</strong>, ra<strong>di</strong>azioni) o a forma <strong>di</strong> J,<br />

quando, ad esempio, il parametro misurato è l’incidenza <strong>di</strong> patologie<br />

(come le mutazioni, i <strong>di</strong>fetti alla nascita, le manifestazioni neoplastiche<br />

maligne).<br />

Il fenomeno <strong>del</strong>l’ormesi fu dapprima osservato per gli effetti <strong>del</strong>le<br />

ra<strong>di</strong>azioni e, successivamente, ci si rese conto che potesse spiegare effetti<br />

bifasici dovuti a sostanze chimiche. L’ormesi chimica, dovuta ad<br />

esempio a pestici<strong>di</strong>, idrocarburi aromatici, alcoli, idrocarburi alogenati,<br />

eteri e sali <strong>di</strong> metalli pesanti, è stata <strong>di</strong>mostrata attraverso numerosi stu<strong>di</strong><br />

sperimentali condotti in vitro, su svariati mo<strong>del</strong>li cellulari e in vivo<br />

su una ampia gamma <strong>di</strong> microorganismi e organismi vegetali e animali.<br />

Per l’uomo a tutt’oggi non esistono evidenze che sostanzino l’esistenza<br />

<strong>di</strong> effetti ormetici.<br />

Negli ambienti <strong>di</strong> lavoro, negli ultimi venti anni, si è avuta una<br />

graduale e sensibile <strong>di</strong>minuzione dei livelli degli agenti chimici aero<strong>di</strong>spersi<br />

e, come conseguenza, è aumentato l’interesse <strong>del</strong>la comunità<br />

scientifica a stu<strong>di</strong>are gli effetti a basse dosi <strong>di</strong> esposizione al fine <strong>di</strong> valutarne<br />

il rischio. Risulta importante considerare il mo<strong>del</strong>lo ormetico,<br />

che non è <strong>di</strong> soglia o lineare, come un possibile futuro can<strong>di</strong>dato per la<br />

messa a punto <strong>di</strong> nuovi criteri <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong> rischio in ambito occupazionale<br />

Non a caso, le esposizioni professionali, attualmente, si concretizzano<br />

per lo più nel range <strong>del</strong>le basse dosi, dove, almeno nelle situazioni<br />

sperimentali, la risposta bifasica è operante.<br />

Una novità che il fenomeno <strong>del</strong>l’ormesi introduce, è, infatti, l’apertura<br />

<strong>di</strong> nuovi spazi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nel range <strong>di</strong> dosi al <strong>di</strong> sotto <strong>del</strong> No Observ<strong>ed</strong><br />

Adverse Effect Level (NOAEL) tra<strong>di</strong>zionalmente escluse o sottovalutate<br />

dalla tossicologia tra<strong>di</strong>zionale.<br />

A tal riguardo Calabrese e Baldwin (2001) in<strong>di</strong>cano, sebbene in un<br />

contesto puramente sperimentale, quali debbano essere i requisiti affinché<br />

i risultati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o possano essere utilizzati per verificare<br />

l’ormesi:<br />

1) La presenza <strong>del</strong> controllo;<br />

2) L’esistenza <strong>di</strong> un NOAEL;<br />

3) La presenza <strong>di</strong> inibizione;<br />

4) La presenza <strong>di</strong> almeno due dosi testate inferiori al NOAEL.

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